“Quello degli accorpamenti dei piccoli Comuni è uno dei modi pratici che condividiamo per combattere gli sprechi e tagliare i costi della macchina amministrativa – dice Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale – la provincia di Belluno ha 67 Comuni per un totale di 209 mila persone, 57 Comuni sotto i 5 mila abitanti, che è il nostro limite minimo per l’esistenza dell’ente, e 17 Comuni sotto i mille abitanti. È dunque naturale intervenire su queste situazioni. Meno burocrazia significa servizi più efficienti per i cittadini – conclude Berti – è ovvio che il M5S ci stia”.
“Si tratta di un’ottima iniziativa – sottolinea il parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle Federico d’Incà – parliamo di Comuni vicini con caratteristiche simili, quindi l’approvazione dei due progetti di legge legati alle fusioni rappresentano un passaggio molto positivo dal punto di vista economico e sociale”.
“Auspico che anche altri Comuni che non hanno intrapreso questa strada in questo frangente – prosegue il deputato – possano seguire questo esempio per sviluppare altre fusioni tanto nella valle di Zoldo quanto nell’Alpago”.
“Speriamo – conclude d’Incà – che il territorio bellunese possa continuare su questa strada coinvolgendo anche i Comuni della sinistra Piave, per uno sviluppo ancora più ampio”.