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domenica, Settembre 15, 2024
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Treno Belluno-Padova. La proposta del Pd trasmessa alla Provincia. Quinto Piol: “Con questa soluzione non ci sarebbe nessuna diminuzione del numero totale di treni”

 

Quinto Piol
Quinto Piol

L’Unione comunale del Pd di Belluno ha elaborato una proposta alternativa al piano di Regione e Trenitalia per la linea Belluno-Padova al fine di salvaguardare la mobilità nel territorio bellunese. Il documento, che riproduciamo integralmente di seguito, è stato consegnato dal segretario dell’Unione comunale del Pd di Belluno Quinto Piol al vicepresidente della Provincia Roberto Padrin per il seguito di competenza.

“Con questa proposta – sottolinea Quinto Piol – non ci sarebbe nessuna diminuzione del numero totale di treni per il territorio bellunese, ma solo una contrazione del numero dei diretti”.

trenoTRENO BELLUNO-PADOVA SITUAZIONE ATTUALE:

– LINEA PADOVA/BELLUNO.
treni diretti: Belluno – Padova sono 13 e Padova – Belluno 13 ; TOTALE n.13 coppie di corse
Belluno – Padova con rottura a Montebelluna n.1
TOTALE andata e ritorno 27.

– DA CALALZO PER PADOVA-VIA CONEGLIANO+VIA BELLUNO (NESSUN DIRETTO – cambi da 1 a 3)
TOTALE N. 8
– DA PADOVA PER CALALZO–VIA CONEGLIANO+VIA BELLUNO (NESSUN DIRETTO-cambi da 1 a 3))
TOTALE N.9

DAL PROSSIMO ORARIO – secondo proposta Regione e Trenitalia
Trenitalia, dice, di non avere i treni per mantenere con efficienza i diretti da e per Padova con un alto numero di carrozze che le consenta di fare il pieno di passeggeri tra Cornuda e Padova ( e viceversa). Le motrici più efficenti che ha attualmente sulla linea per Belluno le impiegherebbe in pianura. Per Belluno solo treni più piccoli ( pochi vagoni), vecchi e/o nuovi. E, quindi, volendo continuare a fare il pieno, con tutti i diretti, tra Cornuda e Padova, necessariamente (secondo Trenitalia), si deve rompere con tutti i diretti a Montebelluna.

QUESTO E’ INACCETTABILE
Quindi, dopo aver verificato se quanto dice Trenitalia è vero in merito alla mancanza di treni “lunghi” ( capienti) per /da Belluno. Per evitare che sia solo il territorio bellunese a pagare la grave mancanza di programmazione decennale della Regione Veneto e in attesa dell’acquisto di nuovi treni annunciati dalla Regione per i quali ci vogliono circa 5 anni, PROVVISORIAMENTE si potrebbe accettare questa soluzione:

– N. 6 o 7 coppie di corse rimangono dirette con treni più corti (minuetto, altro…), funzionali a lavoratori e studenti nonché alle COINCIDENZE A PADOVA CON I TRENI DI LUNGA PERCORRENZA ( Roma, Milano, ecc.). Potrebbero essere: le prime 2 o 3 al mattino, 2o3 giornata centrale e le ultime 2 o 3 serali. Poichè questi treni sono piccoli non potrebbero fermare in tutte le stazioni tra Cornuda e Padova sia all’andata che al ritorno perché non ne hanno la capienza. Si valuti le fermate in base a numero posti e statistiche attuali. Chiaro che Trenitalia deve introdurre altri treni tra Montebelluna e Padova per quelle fasce.
In tal modo si ridurrebbero notevolmente i tempi di percorrenza ( fino a 90 – 100 minuti tra Belluno e Padova , come già prospettato 8 anni fa) e si potrebbero reintrodurre diretti Calalzo/Padova. (va ricordato infatti che quest’ultimi sono stati eliminati principalmente se non esclusivamente perché gli attuali vecchi mezzi arrancano sulle salite del Cadore). Ci saranno maggiori costi? La Regione e/o Trenitalia se li prendano a carico, tirino fuori i soldi, in attesa (5 anni?) dei nuovi treni! Le conseguenze della mancata programmazione non possono ricadere solo sui cittadini bellunesi! Semmai vanno spalmate su tutto il territorio veneto.

– le rimanenti 7 o 6 coppie di corse subiscano pure la rottura a Montebelluna (nelle fasce di morbida).

Questo è il massimo che si può accettare!

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