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venerdì, Settembre 20, 2024
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Azienda Zero sotto la lente. Le proposte di Anciveneto

Maria Rosa Pavanello, presidente Anci Veneto
Maria Rosa Pavanello, presidente Anci Veneto

Uno studio approfondito dell’impatto del riassetto, un’Azienda Zero non con compiti di programmazione (compiti che dovrebbero restare invece in capo alla Direzione regionale Sanità e Sociale), niente riduzioni drastiche delle Ulss a Ulss provinciali, la figura del direttore dei Servizi sociali che va mantenuta.

Sono queste in sostanza le richieste dell’Anciveneto in merito al Progetto di legge 23 sul riordino del sistema regionale socio-sanitario, elaborate durante la seduta del Direttivo di venerdì 9 ottobre. Il documento è stato portato oggi a Venezia in audizione alla V Commissione regionale.

In particolare, l’Associazione dei Comuni Veneti ribadisce il ruolo dei sindaci nelle attività di indirizzo e di controllo. E ricorda che Ulss troppo grandi e basate troppo rigidamente sui confini provinciali rischiano di minare il rapporto con l’utenza, quando invece sarebbe utili mantenere i bacini di utenza esistenti di 200/350mila abitanti. Inoltre il mantenimento di un direttore dei servizi sociali è giustificato dalla stessa peculiarità del sistema veneto, impostato all’integrazione sociosanitaria (come previsto dal nome delle stesse Ulss) e che proprio negli ultimi anni è andato verso una definizione degli ospedali come luogo di trattamento dei malati acuti e una contestuale valorizzazione delle strutture intermedie del territorio. Tutti i dettagli sono nel documento in questione.

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