I “Cittadini per la memoria del Vajont”, presenti oggi presso le scuole medie Ricci di Belluno alla deposizione della lapide in memoria degli studenti morti quel tragico 9 ottobre di 52 anni fa, voluta e finanziata da un gruppo di ex compagni di classe, ci tiene a far luce su quanto accaduto.
Siamo un semplice gruppo di persone, tra noi anche la cugina di uno di quei ragazzi, e ogni anno ci ritroviamo presso la diga, lontani dai riflettori e dalle autorità, per ricordare quella strage e trasmettere alle nuove generazioni la verità dei fatti, perché non si debbano mai più ripetere. Molti anni fa abbiamo lanciato una petizione, sottoscritta da migliaia di firmatari e chiedemmo, tra l’altro, l’istituzione della giornata Della Memoria delle Vittime dei disastri industriali.
Nel 2007, su iniziativa del Gruppo Parlamentare del PRC, fu presentata presentata dall’allora deputato Sperandio, una proposta di legge per l’istituzione della Giornata della memoria delle vittime dei disastri industriali da tenersi ogni anno il 9 ottobre. La proposta non fu approvata a causa dello scioglimento anticipato della legislatura. Nella scorsa legislatura tale proposta di legge è stata riproposta dall’onorevole Rossa che inserì la dizione disastri industriali “avvenuti per incuria dell’uomo” e con tale aggiunta è stata approvata. Da subito chiedemmo all’onorevole Rossa di recedere da tale inserimento o di modificarlo, inserendo la parola “Colpa” in sostituzione della parola “incuria” raccogliendo su questo oltre che l’assenso di tutti i sindaci dei comuni coinvolti dal disastro e di altre migliaia di cittadini. Anche il segretario nazionale di PRC, Paolo Ferrero, che partecipò lo scorso 3 ottobre nel Comune di Erto, alla nostra veglia, ribadì il suo sostegno alla proposta di modifica chiedendo al Parlamento di agire in questo senso.
Oggi, tra le varie autorità ed il promotore della lapide, Tomaso Pettazzi, anche il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, ha giustamente evidenziato che chi non è direttamente coinvolto in qualunque tragedia non può realmente capire fino in fondo che cosa si prova. Ed è per questo che non possiamo accettare la dichiarazione del signor Renato Migotti, un superstite che ha perso familiari e persone care, che ha vissuto la tragedia sulla propria pelle, si permetta di infangare la verità usando il termine “incuria” per una colpa commessa da uomini che l’hanno provocata!
I cittadini per la Memoria