Qualche avvisaglia, a chi voleva intendere, l’avevamo avuta, per il fatto che dallo scorso dicembre 2014 il ministero dell’Interno non ha provveduto alla nomina del prefetto di Belluno.
Oggi arriva la doccia fredda dai sindacati del pubblico impiego Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa che osservano quanto segue.
“In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere 23 Prefetture. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos
cittadini e lavoratori“. È durissima la critica sindacale allo schema di Dpr sulla nuova organizzazione del Ministero dell’Interno, inviata ieri sera dal governo alle organizzazioni sindacali.
Un provvedimento “sbagliato e intempestivo” secondo Cgil, Cisl e Uil, che anticipa addirittura i decreti delegati della Riforma Madia, depennando 23 sedi di uffici del Prefetto: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, MassaCarrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno.
“A dispetto degli annunci, nei fatti questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio. Disinteressandosi completamente dei lavoratori delle Prefetture, dei quali nello schema di Dpr non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli”.
“Risponderemo con forza. La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando lo Stato e lasciando nell’incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile. Per questo martedì 22 settembre faremo assemblee in contemporanea in tutte e 23 le Prefetture a rischio chiusura,
invitando parlamentari e politici locali e sensibilizzando organi di informazione, opinione pubblica e cittadini”