Premesso che nella proposta di legge i temi preoccupanti sono altri e con ricadute ben maggiori anche in tema di rappresentatività delle Amministrazioni locali (come si può pensare che il Comitato esecutivo possa essere composto solo dai Sindaci di Belluno e Feltre e che questi riescano a portare ed analizzare le istanze di tutto il territorio?), appare anacronistico rimanere ancorati a visioni di gestione che possono essere superati.
Tra l’altro in sede di campagna elettorale i candidati erano tutti d’accordo solo su questo tema: ridurre i costi amministrativi e burocratici riducendo il numero di Aziende sanitarie, non si capiscono bene quindi queste posizioni di chiusura dato che anche l’attuale Presidente ha presentato questo progetto nel suo programma e sul nostro territorio ha preso punte del 60% dei voti.
Appare singolare che mentre molti Comuni stanno valutando ipotesi di fusione, perché ormai sono evidenti a tutti i vantaggi economici e gestionali, allo stesso tempo si preoccupano di salvaguardare apparati costosissimi per le due ulss più piccole della Regione.
L’attenzione piuttosto andrebbe spostata sul fatto di vedere come verranno investiti tutti i risparmi che si genereranno. Perché non si tratta di risparmiare solo sulle doppie direzioni strategiche ma anche su tutti i capi dipartimento presenti nelle due ulss. Chi, come i Comuni della Zoldano, sta lavorando attivamente alla fusione si rende conto di come l’accorpamento degli uffici che si occupano degli stessi servizi possano produrre riduzione di spesa, specializzazione dei funzionari e efficientamento degli uffici. Si può ipotizzare inoltre che in un contesto di una sola Ulss, non sarà più necessario procedere al turn over del personale amministrativo (che risulta il più alto della Regione) ed allora sarebbe interessante sapere come vengono investiti queste risorse.
Si è appena appreso dalla Relazione al piano di zona che alcuni servizi, anche territoriali, non vengono erogati per impossibilità di sostituire il personale, si può immaginare che convogliando su questi servizi le risorse risparmiate i nostri cittadini ne trarrebbero effettivi benefici. Questo è quanto va trattato con la Regione, tralasciando posizioni ostruzionistiche difficilmente sostenibili come quella per cui tutte le ulss si devono accorpare tranne le nostre due.
Invece ci si deve battere perché alle ulss venga lasciata capacità di incidere sulla programmazione e gestione locale ed accentuato il rapporto di condivisione con chi Amministra le Comunità che sono i soli a poter esprimere i veri bisogni.
Da come è impostata la Legge pare invece che decideranno tutto la Giunta e la Azienda 0, questo è davvero preoccupante e va evidenziato. Persino il Consiglio verrà spogliato dei propri poteri sulla sanità, interessa sapere a questo punto come voteranno i Consiglieri.
Inoltre la competenza concorrente degli Enti locali con la Regione attiene ai servizi sociali e all’integrazione socio sanitaria, come si può pensare ad una adeguata interlocuzione fra ulss e Comuni, se viene eliminato il Direttore dei servizi sociali? Sono questi i temi che preoccupano.
Dispiace inoltre vedere come sia difficile fare sintesi fra le varie sensibilità della Provincia, lo si è visto e lo si continua a vedere ogni volta che si trattano argomenti complessi. In questo caso è mancata una concertazione fra le due Conferenze ma anche all’interno delle stesse non mancano i distinguo con prese di posizione diverse per cui i documenti presentati in Regione sono privi dell’appoggio di molti Sindaci e questo non può fare altro che indebolire la posizione di tutti.
Camillo De Pellegrin – Sindaco di Forno di Zoldo