Sabato 29 agosto alle ore 11 al Rifugio Vazzoler – Civetta, il mantovano Alcide Prati e l’agordino Manrico Dell’Agnola festeggiano i 25 anni del concatenamento diedro Philipp-Flamm e via Solleder-Lettembauer alla parete nord-ovest della Civetta.
Manrico ed Alcide offriranno un brindisi a quanti li raggiungeranno, a venticinque anni da quello che è tuttora considerato uno tra i concatenamenti più epici delle Dolomiti. Nato da una scommessa formulata in modo un po’ scanzonato, ma non casuale visto che Manrico aveva una settimana prima realizzato la solitaria slegato del diedro Philipp-Flamm in 2 ore e 40 minuti e sempre con Alcide aveva già concatenato in giornata le vie Cassin e Carlesso alla Torre Trieste, sempre in Civetta, e le vie Cassin alla Ovest, Cominci alla Grande e Spigolo Giallo alle Tre Cime di Lavaredo. Alcuni anni dopo seguiranno gli spigoli della Busazza e dell’Agner e la Simon Rossi al Pelmo con la Solleder in Civetta questa volta in solitaria da parte di Dell’Agnola. L’appuntamento è per tutti alle ore 11 circa per un brindisi e per delle sane chiacchierate.
Correva l’anno 1990, era il 29 agosto e la stagione pareva fosse ormai finita. Quella mattina c’erano due cordate sulla grande parete, una sulla Solleder e l’altra sul diedro Philipp Flamm. Sul Philipp c’erano il mantovano Alcide Prati e l’allora montebellunese Manrico Dell’Agnola. Erano veloci, allenati, progredivano un po’ slegati, un po’ mettendo poche protezioni per essere più veloci; il tempo era bellissimo e tutto procedeva a meraviglia. Il Nani Da Canal, allora gestore del rifugio Tissi, seguiva l’impresa con il suo mega telescopio e circa a metà mattina avvisava il rifugio Torrani, situato sul versante sud appena sotto la cima, che la cordata stava arrivando per uno spuntino… un minestrone e birra, un caffè veloce e poi di corsa giù lungo la via normale; piccola tappa al rifugio Coldai, da Enza e Renato, e poi ancora velocemente sotto alla grande parete. I turisti che fanno il bagno al laghetto di Coldai sono come un canto delle sirene per i due alpinisti che invece tirano dritto verso la via Solleder; dopo un periodo di brutto tempo era tornato finalmente il caldo, si stava benissimo, ma le giornate erano più corte… bisogna sbrigarsi. Grossi sassi rischiano di compromettere non solo l’impresa, ma anche la vita degli scalatori. I camini iniziali erano un continuo bombardamento di detriti, ma i due alpinisti determinati continuano a salire più velocemente possibile. A metà via superavano quelli che avevano attaccato alla mattina e che molto probabilmente sono la causa di quelle sassaiola. Alle 19 entrambi sono in cima; avevano fatto in meno di una giornata la Philipp e la Solleder alla grande parete della Civetta. Un’impresa pensata per scherzo una sera al rifugio Vazzoler.