Ieri sera, venerdì 24 luglio, nella chiesa gremita di San Marco, all’interno della Certosa di Vedana che ha riaperto le porte al pubblico dopo quasi vent’anni, è stato presentato il libro “L’Oro di Cornia. La natura e gli uomini nel paesaggio delle Masiere di Vedana” edita dalla Pro loco “Monti del Sole” in collaborazione con il Comune di Sospirolo.
Un lavoro durato 5 anni al quale hanno partecipato diversi autori, da Francesco Bacchetti presidente della Pro Loco e Alba Barattin, curatori. Con la collaborazione di Danilo Giordano e Vittorio Fenti per la parte sulla geologia, Federico Brancaleone, Cesare Lasen, Claudia Casagrande, Cinzia Rossignoli, Corrado Ghezzo, Giuliano Dal Mas, Italo Zandonella Callegher. Con il contributo scientifico di Giovan Battista Pellegrini e un saggio introduttivo di Francesco Piero Franchi.
Il libro, partendo dal pretesto delle leggende delle Masiere che raccontano delle antiche città di Cornia e Cordova sepolte con i loro tesori, approfondisce le vicende del territorio, che risulta scientificamente importante per i fenomeni geologici che ne hanno contraddistinto la formazione . E per le attività estrattiva presente per decenni nelle cave. “L’Oro di Cornia è sembrato un titolo che riassume i diversi contributi sotto un denominatore comune – ha detto il presidente della Pro loco Francesco Bacchetti – Anche perché l’oro abbonda nelle storie di Cornia, Molto concreta, invece, è stata la presenza delle cave delle Masiere per lo sviluppo delle comunità di Sospirolo e Sedico”. Il volume si rivolge a un pubblico eterogeneo e si divide in tre sezioni principali: geologico-naturalistica, storico-letteraria e divulgativa, quest’ultima con percorsi e itinerari esplorativi per turisti e appassionati. E’ corredato di un vasto apparato iconografico, con i contributi di diversi specialisti di varie discipline (geologia, botanica, archeologia), cultori di storia locale e toponomastica, scrittori di alpinismo ed escursionismo.
Nell’intervento di venerdì sera, il professor Franchi ha posto l’accento sulle peculiarità delle genti di montagna, del valore del territorio in contrapposizione allo spopolamento di oggi. “Il valore d’uso – ha detto Franchi riferendosi alla ricchezza intrinseca del Bellunese – è quello di un sassolino che vi viene dato da un bambino e che conservate gelosamente in un cassetto. Per il valore di scambio, invece, quel sassolino viene buttato via perché non vale nulla. Chi non rispetta la sua terra – ha sottolineato Franchi – è un mascalzone perché introduce un valore di scambio anziché un valore d’uso”. E cita il caso della Sade (la società elettrica di Volpi, Gaggia e Cini, nazionalizzata nel 1962 da Enel), che dal 1922 in poi è stata titolare di tutte le concessioni idriche. Bizzarro e di segno opposto l’intervento del geologo Vittorio Fenti, che ha difeso con i denti l’attività di estrazione delle cave di Sospirolo di cui è stato interprete, snobbando gli ambientalisti. Danilo Giordano, geologo, autore dei testi sulle Masiere di Vedana e della frana sul Monte Peron, ha sostenuto l’importanza, nel mondo dei media, di valorizzare le ricchezze del nostro territorio perché sono ancora sottostimate.
Alla serata, moderata da Federico Brancaleone, oltre ai vari autori che si sono succeduti hanno partecipato il sindaco di Sospirolo Mario De Bon, la senatrice Raffaela Bellot e il “padrone di casa”, Padre Adrian Ezequiel Preuss, il frate attualmente responsabile della Certosa.