Per la prima volta si svolgerà a Belluno l’incontro del gruppo Architetti Arco Alpino (AAA) che rappresenta la libera cooperazione tra ordini degli architetti di provincie alpine con territorio completamente montano.
Si tratta degli ordini della regione autonoma Valle d’Aosta e delle provincie di Belluno, Bolzano, Sondrio, Torino, Trento e Verbania che nel marzo dell’anno scorso hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulla base delle affinità di esigenze e problematiche dei territori nei quali operano.
In accordo con gli obiettivi comuni, gli AAA si incontreranno domani, venerdì 16 gennaio 2015, alle 9:30 nella Sala Giunta di Palazzo Rosso a Belluno per discutere su progetti ed eventi da organizzare congiuntamente.
A fare gli onori di casa saranno presenti Alessandro Sacchet e Arianna Guadagnin, rispettivamente Presidente e Segretario dell’Ordine Architetti di Belluno, la Presidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti Francesca Bogo e Franco Frison, nella duplice veste di Assessore all’urbanistica del Comune di Belluno e Segretario del Consiglio Nazionale Architetti.
Tra le altre, sono allo studio iniziative per analizzare lo stretto rapporto tra progetto e paesaggio, che in ambito montano assume una rilevanza molto grande in virtù della delicatezza, della fragilità e della bellezza del contesto ambientale.
Un occhio di riguardo sarà riservato ai rapporti con le nazioni confinanti, con cui si condividono le montagne e le problematiche, per trovare legami anche con ordini professionali transfrontalieri.
Punti d’incontro e temi da sviluppare saranno la valorizzazione dei percorsi di bassa e alta quota, le problematiche legate ai rifugi e agli impianti a fune, le stazioni sciistiche, le strutture turistico ricettive, l’evoluzione dei modelli costruttivi e progettuali alpini.
Gli architetti, per mezzo della loro abitudine, attitudine e competenza nei processi di progettazione e trasformazione territoriale, si fanno quindi interpreti di un ruolo economico, culturale e sociale di grande valenza per promuovere un nuovo modello di sviluppo con al centro la qualità del progetto.
L’auspicio è quello di estendere il tavolo di lavoro a enti pubblici, associazioni e portatori di interesse di tutto il territorio per favorire una rete di scambi e un dibattito costruttivo e consapevole sui temi della trasformazione dell’ambiente montano.
