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sabato, Settembre 14, 2024
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Fiscalità locale, un’ipoteca alla ripresa. Moreno De Col: “Le imprese, se non sono incentivate, almeno siano lasciate nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo, senza ulteriori prelievi fiscali”

Moreno De Col
Moreno De Col

Negli ultimi quattro anni, a seguito di numerose manovre finanziarie, i Comuni del Veneto hanno subìto una riduzione dei trasferimenti erariali pari a 503 milioni di euro, un taglio che in pratica ha dimezzato (-47%) il livello dei trasferimenti del 2010. Per i comuni bellunesi si è trattato complessivamente di 20.904.178 € di minori trasferimenti, circa 100 euro ad abitante, con un calo percentuale sul 2010 pari al 39%.

In Veneto – lo sostengono i dati elaborati dall’Osservatorio sulla fiscalità locale della Cna – il passaggio dall’Ici all’Imu+Tasi ha comportato per le imprese venete un aumento della tassazione locale pari a 352 € (+105%) per un laboratorio artigiano ed a 1.780 € (+88%) per un opificio. I calcoli sono stati effettuati considerando 2 immobili tipo situati nella regione applicando le aliquote medie deliberate dai comuni capoluogo di provincia ed ipotizzando che le unità immobiliari siano utilizzate direttamente dal proprietario come bene strumentale.

Posticipata al 2016 l’introduzione della «local tax» pensata dal Governo per una generale semplificazione della tassazione sugli immobili, la legge di Stabilità 2015, ha prorogato l’attuale regime Imu+Tasi, ma non riproponendo il contributo statale ai fini Tasi di 625 milioni erogato nel 2014. Stando così le cose il laboratorio artigiano prima ricordato dovrà pagare 714 € contro i 689 del 2014 mentre il carico fiscale per l’opificio salirà da 3.813 a 4.002 €.

“Se – precisa il presidente dell’Appia Moreno De Col – vogliamo dare seguito ai primi timidi segnali di ripresa le imprese vanno se non incentivate, almeno lasciate nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo, senza ulteriori prelievi fiscali. Quindi rivolgiamo agli enti locali l’appello di non fare leva sulla fiscalità per recuperare le risorse che mancano loro, bensì su una riorganizzazione dei servizi, sull’eliminazione degli sprechi, sull’aggregazione, insomma su tutte quelle misure di cui oggi si parla, ma che faticano a decollare, e che realmente potrebbero evitare un ulteriore salasso per le imprese”.

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