“Il premier Renzi sembra aver riconosciuto l’errore commesso sul pellet, ma finora non si vedono segnali concreti di ravvedimento. Mi auguro che la situazione si sblocchi al più presto come annunciato anche dal presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna”.
A dirlo è il senatore di Forza Italia Giovanni dopo che Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo, ha confermato che è volontà del Governo rivedere la norma, che dal 1 gennaio 2015 ha aumentato l’Iva sul pellet portandola dal 10 al 22 per cento.
E proprio questa mattina a Roma si è riunito l’intergruppo, seduta che ha visto la partecipazione di numerosi sindaci bellunesi, che con tanti altri colleghi provenienti da ogni angolo d’Italia hanno affrontato i tanti nodi dell’amministrare in aree così delicate.
“Purtroppo, ancora una volta, sono mancate risposte chiare da parte di chi ci governa”, afferma Piccoli. “Quanto al pellet, c’è sempre tempo per riconoscere un errore così grossolano e discriminatorio, soprattutto per quella famiglia italiana su 5 che si scalda con questo materiale, persone che vivono prevalentemente in montagna”, ricorda Piccoli che per primo aveva denunciato l’introduzione della norma nella legge di stabilità a metà dicembre.
“Un blitz che a quanto pare è sfuggito di mano allo stesso Renzi e che, come tante altre misure del suo Governo come l’Imu sui terreni agricoli, rischia di trasformarsi in un boomerang. Altro punto sul quale regna una totale confusione”.
“Per quanto riguarda Belluno la questione non riguarda soltanto i cittadini – consumatori ma anche diverse aziende e le nuove strategie di uso sostenibile dei nostri boschi”, rimarca Piccoli.
“Per questo, mi auguro che alle parole e alle rassicurazioni seguano i fatti. Da vicepresidente vicario dell’Intergruppo sollecitero’ lo stesso Borghi a fare pressing sul Governo. Le nostre famiglie non possono sobbarcarsi questa ennesima tassa”, conclude Piccoli.