“La Delrio sembra essere carta straccia alla luce dei tagli previsti nella Legge di Stabilità. Norme che non prendono in considerazione i protocolli d’intesa a garanzia dei servizi e sulla salvaguardia dei posti di lavoro, infischiandosene totalmente del destino dei dipendenti pubblici e dei bisogni dei cittadini”.
Queste le secche parole dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Belluno, Ludovico Bellini , Franco Lorenzon e Carlo Viel, determinati nel condannare le decisioni prese dal Governo centrale relativamente ai trasferimenti alle autonomie locali e alla riorganizzazione delle funzioni a oggi della Provincia e che dal 1° Gennaio 2015 non si sa ancora a chi andranno in capo.
“Se c’è ancora la politica nel bellunese batta un colpo – incalzano i vertici dei Sindacati di Belluno – dove sono i politici, quelli che erano per l’abolizione della Provincia e anche chi era contro? Nessuno oggi, oltre alle forze sindacali, difende, senza strumentalizzazioni ma entrando nel merito delle questioni aperte, i lavoratori di Palazzo Piloni.”
“Da tempo i sindacati chiedono insieme una riforma seria della Pubblica Amministrazione, coraggiosa e fatta di scelte importanti – aggiungono Bellini, Lorenzon e Viel – che non ha nulla a che vedere con tagli lineari, blocco delle assunzioni e mancato rinnovo dei contratti. Ed è proprio dalla riorganizzazione delle funzioni della Provincia che si poteva avviare un percorso di messa in efficienza del sistema delle autonomie locali, e che guardasse anche all’aggregazione delle funzioni dei Comuni, destinando maggiori risorse, soprattutto umane, laddove gli enti locali sono in sofferenza e hanno la volontà di abbattere i costi di gestione. Ma anche altri sono i soggetti pubblici che oggi necessitano di aiuto in termine di forza lavoro – hanno sottolineato i segretari generali – e invece si mandano i lavoratori a casa e si lasciano scoperti i servizi sul territorio, si ingrossano le fila dei disoccupati, tra l’altro senza ammortizzatori sociali, e si complica la vita di utenti e cittadini che hanno bisogno di aiuto”.
“Se si doveva tagliare le Provincie per eliminare i costi della politica – rincarano le sigle sindacali – è incomprensibile perché si metta mano a servizi e si mandi in strada il personale. Chiediamo che chi è stato eletto in questo territorio, in tutti i fronti, si impegni a cambiare questo aspetto della Legge di Stabilità che tanto male sta facendo al Paese e al territorio bellunese. Per questo – concludono le OOSS – saremo a fianco dei dipendenti delle Province lunedì mattina, di fronte alla sede dell’ente di Treviso al Sant’Artemio, dove saranno riuniti i Presidenti di Provincia del Veneto, per manifestare contro i tagli e l’incoerenza delle norme di riordino, e chiediamo che anche gli amministratori locali e i parlamentari bellunesi partecipino al presidio”.