Si è svolto ieri in Prefettura di Belluno, un nuovo incontro per un aggiornamento sulla tematica dell’accoglienza dei cittadini stranieri giunti in provincia di Belluno a seguito dei trasferimenti disposti dal Ministero dell’Interno in relazione ai continui sbarchi di migranti lungo le coste italiane.
All’incontro, presieduto dal viceprefetto vicario, dr. Carlo De Rogatis, hanno preso parte rappresentanti della maggior parte dei Comuni coinvolti nel sistema di accoglienza, delle Forze dell’ordine, delle Ulss, della Direzione territoriale del lavoro di Belluno nonché delle cooperative sociali convenzionate con la Prefettura.
Nel corso della riunione è stata esaminata la situazione generale nel territorio provinciale, in relazione alla quale non si registrano particolari problematiche.
Il rappresentante della Questura ha informato sulle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale richiesto dai migranti arrivati in questa provincia. Al momento la competente Commissione territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale ha emesso 42 provvedimenti di diniego nei confronti di soggetti presenti nelle strutture provinciali. Mentre 6 dinieghi sono stati emessi nei confronti di stranieri resisi irreperibili.
I provvedimenti di accoglimento riguardano 4 riconoscimenti di protezione internazionale, 5 riconoscimenti di protezione sussidiaria e 3 permessi di soggiorno per motivi umanitari.
Durante la riunione è stata nuovamente esaminata la questione relativa alla possibilità, per i migranti, di accedere al mondo del lavoro. Su questo punto il direttore dell’Ufficio territoriale del lavoro ha chiarito che i richiedenti la protezione internazionale non possono stipulare contratti individuali di lavoro per il periodo di sei mesi durante i quali gli stessi sono titolari di un permesso di soggiorno per richiesta asilo. Ma possono svolgere attività di volontariato.
Al riguardo, la Prefettura, al fine di agevolare tale possibilità, sottoporrà ai Comuni interessati una bozza di protocollo di intesa, da estendere alle associazioni di volontariato, con l’intento di definire e semplificare le procedure per consentire ai migranti di svolgere la suddetta attività.
Da ultimo sono state esaminate alcune problematiche relative all’uscita dal sistema di accoglienza degli stranieri nei cui confronti sia divenuto definitivo il provvedimento di diniego di protezione internazionale e all’assistenza legale da fornire a coloro i quali sia notificato un provvedimento negativo da parte della Commissione Territoriale avverso il quale gli stessi intendano proporre ricorso.
Fatte salve eventuali questioni di carattere urgente si è deciso che una prossima riunione sulla tematica verrà calendarizzata nel prossimo mese di novembre.