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venerdì, Settembre 20, 2024
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Presentato alla libreria Mondolibri “Il sonno della cicala” di Roberta Gallego

cecchella gallegoIl corpo senza vita di Malachia Duprè, fondatore di un’aristocratica dinastia piemontese di produttori di Barolo, il re dei vini e il vino dei re. I suoi quattro figli e le loro affascinanti mogli. Un trans, che ha scelto di essere ciò che la vita gli ha negato. E altre storie che si intersecano con quella principale, con odi, gelosie, vendette e sete di potere. Ci sono tutti gli ingredienti del giallo italiano nel nuovo libro di Roberta Gallego, “Il sonno della cicala”, presentato da Andrea Cecchella questa sera alla libreria Mondolibri di via Mezzaterra a Belluno.

In poco meno di un’ora, Cecchella ha esplorato con l’autrice tutte le circostanze e i personaggi di questo nuovo noir, il terzo della fortunata serie “Storie di una Procura imperfetta” inaugurata lo scorso anno con “Quota 33” seguito da “Doppia ombra”.

«Sono affezionata alla mia “Procura imperfetta” – ha detto Roberta Gallego – ed ho ancora molte storie da raccontare».

Il libro (380 pagine, Tea Editore, 14 euro) è strutturato in 84 capitoli con frasi brevi per agevolarne la leggibilità. «Il lettore ha il fiato corto – afferma l’autrice – e il romanzo richiede questo taglio».

In questa esplorazione delle situazioni, partendo dalla finzione letteraria del romanzo, è stato inevitabile per il conduttore chiedere alla scrittrice-magistrato se la presentabilità di un imputato può effettivamente condizionare il giudice. «Assolutamente sì – ha risposto Roberta Gallego, sostituto procuratore della Repubblica di Belluno. La presentabilità crea impressioni che diventano convinzioni – ha aggiunto la scrittrice agganciandosi al romanzo – . L’abito, insomma, può fare il monaco».

Le vicende si svolgono ad Ardese, località immaginaria che ha per sfondo Torino. I luoghi condizionano la storia? «Sì, sicuramente. I luoghi condizionano anche le persone. Torino in questo caso è una presenza ingombrante per Ardese».

Avvocati e magistrati. «L’avvocato è più libero, non è oppresso dal senso del potere. Magistrati e medici possono cadere nel delirio di onnipotenza, perché i primi dispongono della libertà e i secondi della salute delle persone».

Roberta Gallego conclude la serata anticipando quello che sarà il prossimo noir della collana “Storie di una Procura imperfetta”. «Il quarto libro s’intitola “Gli occhi del Salar” il deserto di sale della Bolivia, e non avrà storie collaterali – rivela l’autrice – perché ciò che accadrà impegnerà fortemente la Procura di Ardese».

Al termine un raffinato e ricco buffet della Trattoria L’Oasi di Limana.

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