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giovedì, Settembre 19, 2024
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Provincia, si apre una nuova stagione politica. Lorenzon e Orsini (Cisl): “Oggi solo i territori che fanno sistema sono quelli che riescono a vincere la sfida della competitività”

Franco Lorenzon segretario Cisl Belluno-Treviso
Franco Lorenzon segretario Cisl Belluno-Treviso

Con l’elezione del presidente e del consiglio si apre per la Provincia di Belluno una nuova stagione politica che può essere occasione di effettivo e reale cambiamento nell’impegnativo compito di dare un buon governo al territorio provinciale bellunese. Parliamo di governo piuttosto che di coordinamento poiché di questo ha bisogno la nostra Provincia. Tante sono le attese perché tanti sono i problemi che il territorio vive e che hanno bisogno di essere assunti in modo autorevole e condiviso”.

Lo affermano in una nota a firma congiunta Franco Lorenzon  segretario generale Cisl Belluno Treviso, e Anna Orsini  segretario generale aggiunto Cisl Belluno Treviso.

“Le difficoltà non mancano – proseguono i sindacalisti – , soprattutto di tipo economico e finanziario, vista la scarsità di risorse di cui dispone l’Ente; ma ci sono anche segnali positivi che vanno apprezzati e sostenuti. Primo fra tutti essere partiti da un’analisi condivisa della priorità da affrontare, analisi aperta ai contributi dei diversi attori sociali, che responsabilizza non solo i primi cittadini, ma anche il tessuto economico o sociale. Anche il tentativo di presentare un’unica lista è stato un significativo segnale di voler superare tradizionali divisioni di appartenenza politica e di rappresentanza territoriali. E se anche la composizione del Consiglio non risponde al disegno iniziale rimane la scelta, ampiamente condivisa, di dar vita ad una sorta di alleanza territoriale come metodo per affrontare efficacemente i problemi.

Anna Orsini
Anna Orsini

Un salto culturale notevole che ci auguriamo incida positivamente anche sui processi sociali ed economici del territorio nella direzione di superare una mentalità troppo improntata all’agire individuale che produce frammentarietà di iniziative spesso poco coordinate con il contesto locale.

Oggi solo i territori che fanno sistema sono quelli che riescono a vincere la sfida della competitività e riescono a garantire alla propria comunità opportunità di crescita e di sviluppo. Imprese, istituzioni locali, forze sociali, soggetti pubblici e privati devono sentirsi impegnati ad orientare i singoli interessi verso progettualità comuni, individuando priorità e puntando al miglior utilizzo delle risorse disponibili.

Fare sistema non significa però chiusura ed isolamento, anzi. E’ un’opportunità per tessere significative relazioni con le realtà esterne, per dialogare in modo più autorevole facendo emergere le proprie richieste o le proprie posizioni. Per Belluno sicuramente vuol dire tenere saldi rapporti con le altre province montane con le quali condividiamo medesime condizioni territoriali e simili problematiche sociali. Ma significa – concludono Lorenzon e Orsini –  anche avviare un’attiva interlocuzione con il resto del Veneto ed essere protagonista di quel necessario processo di cambiamento che questa regione deve mettere in campo per tornare ad essere motore di sviluppo e luogo di profonda innovazione istituzionale economica e sociale”.

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