“Sconcertato”. Così si sente il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli di fronte alla risposta ottenuta dal Governo alla sua interrogazione sui risultati conseguiti dalla Fondazione Dolomiti Unesco a cinque anni dalla proclamazione dei monti pallidi a patrimonio dell’umanità. La comunicazione è arrivata in Commissione Ambiente per bocca del sottosegretario Barbara Degani.
“Il Ministero ha risposto in maniera evasiva senza entrare nel merito della questione e tralasciando completamente gli effetti della Fondazione sul territorio bellunese. Le spiegazioni sono state troppo generiche e i numeri latitano”, afferma Piccoli. “A questo punto mi chiedo a chi giova tutto questo immobilismo. Ho quasi l’impressione che non ci sia la volontà di far funzionare la struttura come dovrebbe. Dichiarandomi totalmente insoddisfatto della risposta ho chiesto al Governo un cambio deciso di passo nei rapporti con la Fondazione”.
“Il Ministero spende inchiostro prezioso nel raccontare com’è nata la Fondazione e quali sono le sue competenze, una spiegazione accademica inutile visto che le richieste erano altre”, sottolinea il senatore di Forza Italia.
“Tra le poche cose che apprendo è che entro il 2015 la Fondazione dovrà completare una strategia per il turismo sostenibile, uno studio definito “complesso” e commissionato all’Accademia Europea di Bolzano. Viene anche rivelato che è in fase di elaborazione uno studio approfondito sui flussi, carichi e impatti legati al traffico motorizzato sui principali passi dolomitici”, illustra Piccoli.
Nella nota governativa si dice inoltre che la Fondazione collabora con il Ministero ma non si dice in quali progetti e che partecipa a convegni scientifici internazionali.
“Sono spiegazioni troppo generiche, ma soprattutto si tralascia il fattore territoriale, ovvero le ricadute per le aree interessate, in particolare per il Bellunese. Se non sbaglio, fin dall’inizio dell’avventura Unesco, si era parlato di un incremento del turismo. Dov’è?”.
“Torno a ripetere e a chiedere con insistenza: che risultati concreti ha portato la Fondazione al Bellunese? Penso che dopo cinque anni dalla cerimonia di Auronzo sia una domanda che merita una risposta chiara. Me lo chiedo io come buona parte dei cittadini e degli operatori bellunesi. A questo punto mi auguro che i nuovi vertici provinciali prendano in mano la situazione e chiedano conto alla Fondazione di quali sono i progetti per il Bellunese”, prosegue Piccoli.
“Mi aspetto una levata di scudi dai soli noti, rinnovatori a parole ma conservatori nei fatti. La cosa non mi preoccupa, bisogna avere il coraggio di andare avanti e pretendere risultati concreti per la nostra provincia”, conclude Piccoli.