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martedì, Settembre 10, 2024
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Nasce l’Osservatorio veneto per il riordino delle funzioni delle provincie. Sarà un nuovo carrozzone all’italiana?

giunta-regionaleCi avevano raccontato che abolivano le province. E invece hanno abolito il voto dei cittadini alle elezioni provinciali, sostituendolo con quello di sindaci e consiglieri. Così faranno tutto i politici tra di loro, senza le sorprese e le seccature del popolo sovrano.

Non basta. Ora la giunta veneta intende istituire l’Osservatorio regionale, per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che detta norme in materia di Città Metropolitane, Province, unioni e fusioni dei Comuni.

Un nuovo ente, insomma, che per come appare, ha tutte le caratteristiche del carrozzone all’italiana. Tutto regolare, intendiamoci.  “Si tratta – spiega l’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti – dell’attuazione dell’accordo tra Governo e Regioni sancito recentemente dalla Conferenza Unificata in tema di riordino delle funzioni delle Province, che stabilisce l’istituzione oltre che dell’osservatorio nazionale, di quelli regionali. Ogni osservatorio regionale si raccorderà con quello nazionale e ha il compito di coordinare la ricognizione delle funzioni amministrative provinciali oggetto del riordino, formulando proposte per la loro riattribuzione al livello istituzionale più adeguato”.

L’Osservatorio del Veneto è coordinato dallo stesso assessore regionale agli Enti Locali, Roberto Ciambetti ed è composto da tecnici regionali e rappresentanti di Anci Veneto, Upi Veneto e della Città Metropolitana di Venezia.

“Mentre noi cerchiamo di far fronte ai problemi causati da questa riforma incompleta, rabberciata e calata dall’alto con supponenza – afferma Ciambetti – il Governo continua a tenere un comportamento strafottente e vessatorio nei confronti delle Regioni e degli Enti locali. Entro la fine di quest’anno ci è stato imposto di definire con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certezza di vederci trasferiti i finanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province”.

“Corriamo il rischio, per questo dissennato modo di operare da parte del Governo – conclude Ciambetti – che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifici scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

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