Il sindaco di Feltre Paolo Perenzin, nel suo programma elettorale (*) affermava che avrebbe fatto di tutto per evitare l’avvio del progetto Altanon. Veniamo invece a sapere dall’ultimo consiglio comunale che c’è un accordo con la proprietà dell’area per un intervento da 9500 metri quadri. Ma è stato fatto tutto perché non venisse realizzata ma quantomeno è stato elaborato lo studio promesso sull’impatto di quest’opera?
Potremmo poi dedicarci a fare di conto calcolando che 5000 metri di superficie lorda commerciale (struttura commerciale e annessi magazzini) non esistono a Feltre. Sempre dilettandoci in operazioni aritmetiche potremmo chiederci che dimensioni mai potranno avere un ristorante, un centro wellness, e una palestra se si devono dividere i metri quadrati restanti? Sono strutture realmente adeguate alle esigenze della città? O meglio ancora, sarà questa la vera destinazione d’uso oppure tra qualche anno sarà tutta una grande struttura di vendita?
In realtà però la cosa che più ci preme e preoccupa non sono queste domande che inevitabilmente ci sorgono spontanee dopo il consiglio comunale di martedì, ma l’aspetto innegabilmente sovradimensionato del complesso. Stiamo parlando di un intervento che va a saturare totalmente un’area che certamente chiunque sia mai passato lungo e attraverso quei luoghi comprende essere di dimensioni straordinarie. Dimensioni che, nonostante l’indubbia riduzione in termini volumetrici rispetto ai precedenti progetti, avranno comunque un impatto paesaggistico ambientale tali da ridisegnare completamente l’area sud della città. Sempre stando nel campo della matematica, 9500 mq sono quasi 4 Famila della Culliada affiancati.
Non sarà un progetto edilizio che andrà ad inserirsi in un contesto urbano e ambientale consolidato magari arricchendolo, ma sarà una trasformazione della fisionomia urbanistica ed ambientale di una parte considerevole della città di Feltre. Novemila metri quadrati di edifico distesi sul territorio già ampiamente urbanizzato della nostra città. Il tratto caratteristico, non sarà un parco urbano con linee di collegamento privilegiato tra strutture pubbliche quali la stazione, l’area autolinee, l’edificio ad uso civico, e il centro storico della città accompagnato da sobri edifici ad uso commerciale, ma sarà un violento colpo d’occhio su un’area interamente dedicata ad attività ampiamente presenti in ogni dove. Attività che andranno da un lato ad appesantire considerevolmente la pressione veicolare privata in una città che tenta di dotarsi di sistemi di mobilità sostenibile, e dall’atro ad aggravare la frattura tra sistemi di trasporto che ogni giorno di più mostrano i propri limiti e le nefaste conseguenze e quei sistemi che a questi limiti e conseguenze dovrebbero proporre un’alternativa.
Molto altro potremmo dire ma crediamo che la sostanza non cambierebbe di molto, ci sembra che queste poche righe siano sufficienti per far capire come la pensiamo e cosa non ci convince. Pensiamo sia pertanto utile chiudere la nostra riflessione ricordando e ricordandoci un passaggio che ci sembra necessario prima di blindare ogni decisione: la massima publicizzazione e il maggior coinvolgimento della città in tutti i suoi settori con serate pubbliche e confronti ad ogni livello.
Comitato no Altanon
(*) un piano comunale del commercio per trovare le strategie necessarie per rafforzare e incentivare il sistema commerciale dei piccoli negozi, in centro, in centro storico e – dove ancora resistono – nelle frazioni e nei quartieri. A tal proposito esprimiamo forte preoccupazione per la decisione presa dall’amministrazione uscente di avviare l’iter per il centro commerciale all’Altanon, senza nemmeno uno studio sull’impatto che la nuova e vastissima superficie commerciale avrà sul tessuto economico cittadino e del reale beneficio per la cittadinanza. Il rischio che la nuova struttura possa alla lunga causare uno “svuotamento” del centro e compromettere la già difficile situazione dei piccoli negozi di quartieri e frazioni è concreto. Le possibilità di tornare indietro su questa scelta, dopo la decisione presa dalla maggioranza uscente nell’ultimo consiglio comunale utile, appaiono ad oggi esigue: faremo tuttavia tutto il possibile per evitare che l’intervento venga realizzato, quantomeno nelle dimensioni ad oggi previste, facendo attenzione a non esporre il Comune al rischio di risarcimento;