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mercoledì, Settembre 11, 2024
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Export. Paolo Candiago (Confindustria Belluno Dolomiti): “L’embargo russo colpisce anche il metalmeccanico”

Il presidente della Sezione Paolo Candiago: c’è un’ostilità crescente nei confronti dell’Unione europea, a rischio rapporti di collaborazione e di fiducia con i clienti russi costruiti nel tempo.

 

Paolo Candiago
Paolo Candiago

C’è forte preoccupazione, anche tra gli imprenditori metalmeccanici della provincia, per gli effetti della crisi tra Russia e Ucraina e delle relative misure decise da Mosca e Bruxelles: è a rischio un mercato in forte crescita, che per le aziende bellunesi vale complessivamente di oltre 57 milioni  di euro (+15,8% rispetto al 2012), pari all’1,9% del totale delle esportazioni provinciali. Il settore più esposto è l’occhialeria, che vanta la quota di export più significativa, seguito proprio dal metalmeccanico.

«Sbaglia chi crede che a pagare le conseguenze dell’embargo russo sia solo il settore agroalimentare – afferma Paolo Candiago, presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Belluno Dolomiti – perché sono tutte le esportazioni verso quel mercato ad essere a rischio. L’aspetto cruciale, spesso sottovalutato perché difficilmente misurabile, riguarda l’ostilità crescente nei confronti degli Stati dell’Unione europea. I rapporti di collaborazione e di fiducia con i clienti russi, costruiti faticosamente nel tempo dai nostri imprenditori, rischiano di essere compromessi da questa guerra commerciale. A trarre vantaggio da questa situazione sono così i nostri competitor di altri Paesi come la Turchia o la Cina, verso i quali i russi stanno già guardando con reciproco interesse. Le nostre aziende metal meccaniche, ma non solo, potrebbero perdere così quote di mercato, in un’area con prospettive di crescita a dir poco interessanti. Ciò avrebbe grave conseguenze anche dal punto di vista occupazionale, in un momento in cui il lavoro rappresenta la vera emergenza in Italia e in Europa». «Inoltre – aggiunge il presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Belluno Dolomiti – anche nei Paesi d’influenza russa, che possono rappresentare uno sbocco commerciale interessante e alternativo, si sta diffondendo un anti-europeismo che penalizza anche le aziende».

La questione delle ripercussioni della crisi ucraina sull’economia veneta è stata al centro dell’ultimo direttivo regionale dei metalmeccanici. «La posizione condivisa da tutte le sezioni provinciali – conclude Paolo Candiago – è quella già espressa dal presidente regionale Massimo Finco: chiediamo al Governo di non sottovalutare i contraccolpi commerciali per le aziende e quindi di mantenere un atteggiamento più autonomo e di maggiore equilibrio».

Sul tema dell’impatto della crisi ucraina sull’export era intervenuto anche il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Gian Domenico Cappallaro, confermando che «altri paesi extracomunitari si sono subito attivati con politiche commerciali aggressive per sottrarre clienti alle nostre aziende in un mercato importante e in continua crescita come quello russo»

 

 

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