L’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio ha risposto alle preoccupazioni sollevate dall’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, organismo di cui il senatore bellunese di Forza Italia Giovanni Piccoli è vicepresidente vicario, in merito ai tagli agli uffici postali montani.
“Nella nota inviata al nostro Intergruppo Caio usa toni rassicuranti affermando che Poste Italiane intende rispettare i contenuti di una recente delibera dell’AgCom (la 342/14/consiglio del 26 giugno 2014), nella parte relativa ai punti di accesso alla rete postale. Questa delibera”, spiega Piccoli, “ha modificato i criteri di distribuzione degli uffici postali con una particolare attenzione alle località classificate come “montane e rurali” e alle isole minori”.
“In pratica, Caio afferma che eventuali razionalizzazioni da parte di Poste Italiane non prescinderanno da questi nuovi criteri e che le zone più periferiche rimarranno presidiate”.
Nel ringraziare Caio per la risposta, Piccoli però non si dice del tutto rassicurato: “Purtroppo, in questi ultimi anni Poste Italiane non sempre è stata di parola. Spesso molti uffici sono stati prima ridimensionati, e soltanto in un secondo momento chiusi”.
“Su questo fronte, sia i livelli nazionali che locali, sindaci ed esponenti di ogni colore politico, devono tenere altissima la guardia. Come vicepresidente dell’Intergruppo ho intenzione di andare a fondo della questione e rivolgere all’ad di Poste Italiane altre domande sul futuro del servizio e sulla sua effettiva operatività. Lancio ai sindaci bellunesi e della montagna – le vere sentinelle del nostro territorio – un appello, quello di segnalare ogni disservizio in modo da costruire una sorta di osservatorio permanente sullo stato di salute dei nostri uffici postali”.