Il Movimento Bard (nella persona del proprio rappresentante Tomaso Petazzi), l’associazione Confartigianato imprese Belluno e CIA , erano presenti a Palazzo Ferro-Fini a Venezia per assistere alla discussione e al voto del consiglio regionale che ha approvato la legge di attuazione della specificità per la provincia di Belluno, in applicazione dell’articolo 15, comma V, del nuovo Statuto regionale.
“Apprezziamo che il voto del Consiglio Regionale sulla specificità bellunese sia stato espresso all’unanimità – afferma una nota del Bard Belluno autonoma Regione Dolomiti – , ma è pure evidente che si siano manifestati alcuni distinguo soprattutto di sigle venetiste e della Lega che hanno messo in evidenza il deficit di trasferimenti statali.
Il voto di oggi – prosegue la nota – segna comunque un avanzamento delle posizione autonomiste espresse dal BARD che continuerà ad esercitare la massima pressione sulla politica regionale e nazionale affinché questo primo risultato, sia solo un capitolo della storia che porterà il bellunese alla totale Autonomia.
L’appello di pochi giorni fa, fatto assieme a Confartigianato e Cia, ha avuto l’effetto di chiamare a raccolta in Consiglio regionale Veneto, una ventina di sindaci, ma soprattutto le altre associazioni bellunesi come Confindustria, Cgil, Coltivatori diretti, ecc.). Siamo quindi, finalmente, sulla strada della unificazione delle forze e delle istanze autonomiste bellunesi. Piace sottolineare che durante il suo intervento come correlatore, il consigliere regionale Sergio Reolon abbia evidenziato il valore dei referendum Bellunesi facendo cenno all’esistenza nel bellunese di una forza politica autonomista di valore territoriale.
A livello pratico questo ovviamente non basta: serve passare ora passare dalle parole ai fatti. Serve che le risorse del demanio idrico, raddoppiate grazie ad un emendamento di Matteo Toscani, ci siano immediatamente trasferite. Serve che le materie previste e le relative risorse siano urgentemente delegate, a cominciare da quelle basilari del agricoltura e del turismo. La provincia di Belluno dovrà da subito poter gestire autonomamente il nuovo PSR e lo dovrà fare in collaborazione con Trento e Bolzano, in un’ottica di area omogenea dolomitica.
A questo proposito – conclude la nota del Bard – riteniamo che quanto accaduto oggi a Venezia possa essere un segnale per quanto potrà avvenire in ambito nazionale, con il riconoscimento delle province alpine di Belluno e Sondrio in Costituzione. Grazie a tutti coloro che lavorano nell’interesse di Belluno e delle Dolomiti”.