Domani, domenica 13 luglio, tornerà in valle Imperina l’“Om Salvàrech”, il leggendario abitante dei boschi del monte Armarolo, nel Comune di Rivamonte Agordino, un essere schivo, solitario e ramingo che secondo i racconti popolari insegnò a un anziano abitante del posto a filtrare il latte con un fascio d’erba, chiamato poi col nome di “colin”, e che per molti anni fece visita alla gente di Rivamonte, fino a sparire all’improvviso. La festa nasce proprio in sua memoria, in attesa della sua riapparizione tra le genti della valle.
La giornata comincerà alle 8.30 e proseguirà fino a tardo pomeriggio. Durante la passeggiata si potranno ammirare i Giauli di Mauro Olivotto Lampo, creature gnomiche, metà albero e metà uomini, che giunsero sull’isola di Pelmo (le due Grotte sulla parete nord est) oltre 250 milioni di anni fa. Al loro fianco ci sarà un fisarmonicista, le fiabe per bambini di Cristina a cura della cooperariva El Sach, mercatini di prodotti artigianali e un ristorante per la pausa pranzo. Nel pomeriggio si esibirà il gruppo folk Betin Buli de La Valle Agordina. Saranno inoltre presentati i libri “Scrivo per sopravvivere” di Debora Marcon e “Risveglio di Primavera” di Elisabetta Bastianon, introdotta dall’architetto Irma Visalli. Per l’occasione saranno aperti i forni fusori e il centro visitatori del parco. Dalle 9 alle 17 sarà inoltre disponibile un comodo servizio navetta che partirà ogni 30 minuti da piazza Libertà a Valle Imperina.
Si dice che “l’uomo selvatico” farà la sua comparsa tra i banchetti di espositori e artigiani per ben due volte.
