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Piano di sviluppo rurale. Dario Bond: “Svolta epocale, la programmazione comunitaria in materia agricola passa in capo alla provincia”

Dario Bond, consigliere regionale Pdl
Dario Bond, consigliere regionale Pdl

“Il Piano di sviluppo rurale del 2014-2020 porterà sulla montagna bellunese centinaia di milioni di euro, risorse e opportunità che potranno essere gestite direttamente dalla Provincia di Belluno e dai suoi attori principali. E’ un importante riconoscimento per la nostra specificità”.

Ad annunciarlo, dopo che l’Assemblea di Palazzo Ferro-Fini ha dato il via libera al Psr 2014-2020, è il consigliere regionale di Forza Italia per il Veneto Dario Bond, promotore di un ordine del giorno che riconosce alla Provincia di Belluno la gestione dei nuovi bandi comunitari in attuazione della specificità riconosciuta dall’articolo 15, comma V, lì dove tra le materie viene citata espressamente “l’agricoltura”.

“Questo significa che il nostro territorio potrà gestire bandi, fare proposte e inserirsi direttamente nel confronto con la Regione e gli organismi comunitari”, spiega Bond che sul fronte ha raccolto l’appoggio dei consiglieri bellunesi Reolon e Toscani. “Il consenso è stato trasversale e l’ordine del giorno è passato senza problemi”, rimarca Bond.

Ma ci sono anche altre importanti novità, come per le microimprese agricole e per la filiera del legno. “Fino a oggi le piccole realtà agricole non trovavano spazio nei bandi comunitari. Con questa nuova programmazione si è fatta una scelta strategica molto chiara, estendendo la possibilità di partecipare ai bandi a tutte quelle imprese con una superficie agricola inferiore ai 4 ettari e mezzo e una reddittività annua inferiore ai 4 mila euro. E’ evidente”, sottolinea Bond, “che le imprese di montagna – che sono per lo più piccole e piccolissime – saranno particolarmente favorite”.

“Si tratta di un’operazione di inclusione sociale: la misura è destinata a tutti quegli imprenditori, anche a titolo non principale, tra i 18 e i 55 anni che intendono avviare un’attività in zona montana”, spiega il consigliere regionale.

Un’altra misura introdotta con apposito emendamento da Bond, e confluito nel maxi-emendamento presentato dalla Giunta, riguarda la filiera del legno: “Facciamo rientrare nella programmazione comunitaria anche le seconde e terze lavorazioni del legno e non soltanto la prima lavorazione – quindi l’esbosco – come avvenuto fino a oggi. Questo consentirà uno sviluppo reale della filiera del legno, evitando così spiacevoli fenomeni. Mi riferisco a quelle imprese non italiane che acquistano lotti sul nostro territorio per poi rivenderli, anche a dodici volte il prezzo iniziale, nel loro Paese d’origine”, prosegue il consigliere regionale.

“Sono certo che si sia fatto un buon lavoro in sintonia con le associazioni di categorie e gli operatori della nostra montagna. Da qui ai prossimi anni non dovremo farci scappare nemmeno un’opportunità: in tempi di vacche magre per le casse pubbliche i finanziamenti europei saranno gli unici contributi a sostegno delle nostre imprese agricole”, conclude il consigliere regionale bellunese.

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