“Il Def rappresenta una svolta positiva, perché parte dal taglio delle spese, tanto atteso. Sono molti anni che il mondo della piccola impresa denuncia l’eccesso di spesa pubblica, che invece finalmente è divenuto principio base di questa manovra. La decisione di applicare il rigore, tagliando alcuni capitoli della spesa pubblica per affrontare due grandi punti critici dell’Italia, crescita modesta e disoccupazione a livelli preoccupanti, deve diventare l’inizio di una svolta forte e duratura nel tempo”.
Così il presidente di Confartigianato Imprese Belluno, Giacomo Deon, commenta l’approvazione del Documento di Economia e Finanza da parte del Consiglio dei ministri, che anche aggiunge:
“Rimane, invece, il rammarico di un intervento molto limitato sul cuneo fiscale”. “Il Governo ha indicato un percorso utile a uscire dalla palude della crisi – afferma Deon – ma credo sia necessario mettere in campo maggiori risorse per permettere alle imprese di recuperare competitività e realizzare nuova occupazione. Certamente, l’utilizzo della leva fiscale per sostenere i redditi più bassi è un primo segnale che può determinare effetti positivi sui consumi interni colpiti duramente dalla lunga crisi, benché rimanga il gravissimo errore di aver escluso da tale misura i lavoratori autonomi e i titolari di reddito d’impresa. Occorre ancora agire sulla riduzione dell’Irap che grava sulle piccole imprese, con l’innalzamento della franchigia; così come sui costi dell’energia a carico dei piccoli imprenditori, oggi penalizzati da una iniqua distribuzione degli oneri in bolletta a vantaggio delle grandi imprese energivore”.
Ci sono anche altri punti positivi della manovra e Deon li identifica nel pagamento dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione, mentre al più presto devono essere rapidamente risolte le difficoltà burocratiche nei meccanismi di certificazione dei crediti pregressi e fatta rispettare la norma che impone i pagamenti in 30 giorni; nell’intervento sul sistema bancario affinché non si registrino ulteriori restrizioni del credito in una fase che rimane molto difficile”.
“La grande scommessa ora – conclude il presidente Deon – è che le misure del Def finalizzate allo sviluppo vengano realizzate al più presto, anche per ricreare quella fiducia che manca ormai da troppo tempo”.