“Le prescrizioni non basteranno a compromettere un’area ancora libera. Si doveva imporre di costruire solo nello stesso spazio dove insistono gli attuali edifici. Rispettando così l’aiuto dato dal Piano Casa a chi vuole effettivamente solo recuperare o aumentare la volumetria dell’ esistente senza specularci sopra”.
Ad affermarlo è l’architetto Irma Visalli, consigliere comunale del Partito democratico, in relazione all’approvazione del Piano attuativo di Col Cavalier.
“Bisognava avere coraggio e assumersi la responsabilità di dire un no chiaro e tondo – prosegue l’esponente dell’opposizione in consiglio comunale di Belluno – è a meno che non si fosse rimasti nello spazio già compromesso dall’edificazione. Perché è un’area vincolata, tanto che oggi si rimandare l’approvazione dei singoli edifici al vaglio della Sovraintendenza. Il che dimostra in maniera lampante che esiste la necessità di tutelare la bellezza di quel luogo.
Resta una grande amarezza e la consapevolezza che la politica ha miseramente fallito e che questa Giunta non ha coraggio di affrontare le conseguenze di un no, un secco no al consumo eccessivo di suolo e alle possibili azioni speculative. Duemila200 metri cubi sono comunque una enormità. Come lo sono ben 6 ville.
Ieri, anche grazie alle nostre insistenza – conclude Visalli – si è finalmente approvata la proposta di legge avanzata dal Comune di Venezia per riportare in capo ai Comuni la facoltà di modificare gli indirizzi del nuovo Piano Casa del Veneto. Se la Regione rivedrà in tal senso la legge, come speriamo, dovremo vigilare con attenzione per capire come il Comune di Belluno adatterà il nuovo Piano casa alla nostra città. Dopo questa approvazione c’è di che preoccuparsi”.