
“Purtroppo la crisi delle aziende italiane non si trova solo nei grandi marchi in difficoltà. Le vicende di Electrolux, Acc e Ideal Standard – soltanto per citare quelle a noi più vicine – sono la punta di un iceberg fatto di migliaia e migliaia di piccole e piccolissime imprese che sono ormai a quotidiano rischio chiusura. L’iniziativa di protesta di tutte le categorie imprenditoriali che sono scese a Roma per manifestare l’insostenibilità della situazione attuale va raccolta e condivisa.
Ci vogliono azioni immediate e i temi sono ormai sul tavolo del governo da tempo: costo del lavoro, debiti della pubblica amministrazione e sostegno finanziario”.
A dirlo è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli nella giornata della mobilitazione indetta dalle cinque organizzazioni aderenti a Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) oggi a Roma, sotto lo slogan “Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”. Circa un centinaio i bellunesi presenti.
“Ricordiamoci che quelli veneti non sono imprenditori dalla “piazza facile”, ed ancor di meno lo sono i nostri imprenditori bellunesi che, come è noto, devono far fronte a difficoltà ancor più soffocanti, in ragione delle carenze che gravano su un territorio come il nostro ed emerse drammaticamente in questo inverno caratterizzato da diverse emergenze”.
“Dire che il Pil è cresciuto dello 0,1% e che, dunque, l’Italia è in ripresa, vuol dire nascondere la realtà. Gli imprenditori non hanno paura della realtà, vogliono gli strumenti per combatterla. La politica risponda, non rassicuri”, conclude Piccoli.