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Terna Rete Italia sui disservizi elettrici in Veneto: contesto climatico eccezionale e viabilità compromessa fattori decisivi. Ecco il dettaglio dei costi della manutenzione

ternaI tecnici di Terna Rete Italia hanno riferito oggi alla III Commissione Consiliare in merito ai disservizi occorsi sulla rete elettrica di trasmissione del Veneto settentrionale nei giorni 26 e 27 dicembre 2013, e 31 gennaio 2014. E’ stato innanzitutto evidenziato come il contesto climatico eccezionale e le conseguenze di questo anche sulla viabilità siano stati fattori decisivi che hanno fortemente influito sulle operazioni di ripristino della rete di trasmissione. In particolare, le copiose precipitazioni nevose accompagnate dalle alte temperature dei giorni 26 dicembre e 31 gennaio, hanno determinato l’origine dei disservizi e hanno rallentato gli interventi compromettendo l’accesso e l’utilizzo delle vie di comunicazione.

Nelle giornate del 26 dicembre e del 31 gennaio le attività di ripristino sono state rallentate, da una parte, per l’impossibilità di utilizzare gli elicotteri per una rapida ispezione delle linee di trasmissione a causa delle pessime condizioni atmosferiche; dall’altra per l’impraticabilità di numerose vie di accesso dovuta alla caduta di alberi e/o pericolo valanghe (in particolare nella giornata del 31/1/14 si registrava dal bollettino di Veneto Strade la chiusura di 19 strade), nonostante il grande impegno profuso nel limite delle risorse disponibili dai gestori della viabilità locale.

Terna Rete Italia ha poi mostrato alla Commissione le linee di trasmissione interessate dai disservizi, evidenziandone le cause dei guasti e i tempi di ripristino. E’ emerso che le cause dei disservizi sono state principalmente dovute alla caduta di piante, favorita dalla concomitanza tra neve eccezionalmente umida (perciò pesante) e suolo non ghiacciato (perciò meno consistente sulle radici): sono state svariate decine le piante complessivamente abbattutesi o appoggiatesi sui conduttori di circa 200 km di linee, provocando in quattro casi danni ai conduttori e ai sostegni. Il ribaltamento di queste piante ad alto fusto, cadute “a domino” da punti al di fuori della fascia di rispetto fin contro le linee, ha provocato l’interruzione del flusso di energia nei conduttori (e perciò del calore) favorendo la generazione di manicotti di ghiaccio, causati dalle condizioni meteo sopradescritte. I manicotti, di dimensione fino a 20 volte superiore al valore di riferimento normativo oltre a causare gli “scatti” di alcune linee, hanno prodotto quattro danni tra conduttori e sostegni.

Infine, Terna Rete Italia ha evidenziato che i lavori per la riparazione degli elettrodotti sono stati effettuati ininterrottamente da 50 tecnici delle sedi operative del Veneto (Padova, Vittorio Veneto, Camin, Dugale, Dolo e Scorzè).

Ecco i numeri sugli investimenti in manutenzione tecnologica, sfalci e sviluppo che sono stati citati dai tecnici di Terna Rete Italia rispondendo alle domande rivolte in sede di audizione:

(manutenzione) “Terna Rete Italia ha speso, negli ultimi cinque anni, 8 milioni di € per intervenire con manutenzione sulle linee del bellunese, sostituendo morsetterie e conduttori”;

(sfalci) “Terna Rete Italia non può tagliare fuori dalla fascia di rispetto, pari a 10 metri su entrambi i lati-linea, perché per procedere al di fuori delle fasce di rispetto serve un accordo con la Forestale e proprietari. Terna nella provincia di Belluno sta portando avanti negli ultimi anni una strategia di allargamento “concordato” della fascia. Per le attività di sfalcio Terna ha investito, negli ultimi 4 anni, risorse pari a 2,5 milioni di euro”.

(sviluppo) “Terna Rete Italia ha già in autorizzazione nel bellunese interventi per 75 milioni di euro che sono indicati con il nome di Razionalizzazione Media Valle del Piave e la cui realizzazione contribuirà a rendere più magliata la rete dell’area e di conseguenza più sicuro il sistema elettrico”.

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