Venerdì 20 dicembre i 32 lavoratori della Joint & Weldin di Sedico, e i lavoratori somministrati che vi hanno lavorato in questi mesi, riceveranno una prima parte del recente accordo che la Uilm di Belluno ha firmato con l’azienda metalmeccanica bellunese.
Sono passati solo 5 mesi dalle polemiche estive che hanno portato alla ribalta della cronaca questa realtà produttiva, specializzata nella lavorazione dell’acciaio inox.
A luglio, l’imprenditore e la Fiom locale, si contendevano le pagine locali e nazionali sulla questione delle pause, oggi per i lavoratori, che in silenzio hanno lavorato in questo periodo, arriva invece la ricompensa delle loro fatiche.
La Uilm di Belluno in questi mesi ha più volte incontrato i dipendenti e l’azienda riuscendo a costruire un percorso che in questi giorni vede la sua fase conclusiva.
La Joint & Welding e la Uilm hanno concordato di riconoscere una prima somma di 250 euro per tutti i dipendenti che verrà gestita in forma assolutamente innovativa per la classica PMI, non soldi ma beni di prima necessità quali la carne, la pasta, l’olio ecc.
Paolo Da Lan, segretario delle Uilm di Belluno dichiara; <<In pratica l’azienda “fa la spesa di Natale”, e lo fa sfruttando in modo intelligente le norme fiscali in materia di lavoro. Ho chiesto all’imprenditore: preferisci spendere 130 o 100 in favore dei tuoi dipendenti? E ai lavoratori ho poi chiesto: preferisci ricevere 70 euro o 100 euro?>>
Risposta scontata ma non semplice da attuare, cosa si è fatto? Luxottica docet. Utilizzando, come fa il colosso dell’occhialeria dal 2009, una norma del Testo Unico sulle imposte e redditi si riverseranno ai lavoratori, non il classico salario in busta paga, ma beni di prima necessità pagati direttamente dall’impresa.
Da Lan continua; <<L’accordo non si conclude con questi 250 euro che valgono per tutti ma riconosce, a chi in questi cinque mesi ha lavorato a turni, ulteriori 750 euro>>.
Questa ultima parte verrà suddivisa in altri 250 euro che diventeranno da metà gennaio carburante a disposizione dei lavoratori da prelevare presso un distributore convenzionato con la Joint & Welding, la restante somma sarà poi inserita in busta paga e assoggettata a tassazione agevolata.
Qual è la differenza tra la tradizione e la novità? In passato l’impresa avrebbe dovuto sborsare per il turnista 1.350 euro circa e il lavoratore ne avrebbe trovati nel suo conto circa 700, la differenza sarebbe andata in contributi e fisco.
Oggi, su una somma di 1.000 euro totali, il denaro che prende la strada di Roma è solamente di 50 euro pari alla tassazione agevolata sui 500 euro inseriti in busta paga.
A permettere questo è l’articolo 51 del Testo Unico sulle Imposte e sui Redditi (TUIR); questo articolo definisce che non concorrono a formare il reddito da lavoro le somme che vengono erogate in beni o servizi precisamente definiti, quindi se l’azienda fa la spesa una volta all’anno per il proprio dipendente nessuno dei due avrà costi ulteriori oltre quelli dei beni.
Ma la Uilm e la Joint & Welding hanno voluto qualcosa in più, che le risorse economiche rimanessero il più possibile nella nostra vallata, definendo che i prodotti dovevano essere acquistati non presso la grande distribuzione ma presso un esercizio locale e che per gli stessi si privilegiasse la provenienza locale.
C’è chi lo vorrà chiamare federalismo, forse è preferibile chiamarlo buon senso, sono fin troppe le risorse che create nel nostro territorio prendono altre latitudini e longitudini, oggi dobbiamo seriamente prendere in considerazione ogni forma di conservazione della ricchezza creata dal territorio.