“Con la fuga in avanti sull’autonomia fiscale al Trentino-Alto Adige, il Governo Letta ha sparigliato le carte in tavola, andando ancora una volta a introdurre nuove pesanti differenze tra le realtà dell’arco alpino che invece dovrebbero avere un regime il più omogeneo possibile. Per questo motivo ho redatto un emendamento perché la Provincia di Belluno ritorni almeno ente di primo grado. Di fronte alla provocazione dell’Esecutivo serve rivedere le nostre rivendicazioni”.
A dirlo è il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli, che sta elaborando in questi giorni un emendamento al disegno di legge Delrio sulle Province.
“Chi mi conosce sa che non ho mai fatto dell’ente Provincia un feticcio: ho badato sempre più alla sostanza che alla forma dei provvedimenti destinati alle autonomie locali. Stavolta però occorre adeguarsi a quanto il Governo sta facendo e predisporre una reazione forte e chiara: di fronte al riconoscimento di una nuova super-autonomia al Trentino-Alto Adige, il nostro territorio non può perdere la Provincia intesa come organo elettivo. Sarebbe deleterio perché profondamente ingiusto: è come se ai trentini riconoscessimo di passare dalla Porsche alla Limousine, mentre noi abbandoniamo la nostra sgangherata ma tutto sommato sicura station wagon per salire su un Ciao. Non possiamo acuire la distanza”.
“Diverso sarebbe stato il ragionamento se il Governo, in linea con quanto detto anche a Longarone dal premier Letta, si fosse preoccupato di portare avanti un disegno di riforma generale delle realtà dell’Arco Alpino, dando più autonomia ai territori ordinari e “limando” le differenze in nome di una reale perequazione tra territori”.
“L’autonomia fiscale al Trentino-Alto Adige significa dare ai nostri vicini la possibilità di fare proselitismo tra le nostre aziende perché, con le nuove norme, potranno permettersi il lusso di proporre meno tasse sugli insediamenti e sgravi vari. Non vorrei si ripetesse il copione di qualche tempo fa quando ci fu un mezzo caso diplomatico con l’Austria. Ma in quel caso ero uno Stato diverso per quanto appartenente alla stessa Unione europea”.
Piccoli annuncia altri emendamenti pro-Belluno, senza entrare nel merito: “Ci sto lavorando accanto a uomini del territorio e a dei legali. Arrivati a questo punto la miglior difesa è l’attacco, mi auguro che da parte dell’intero territorio – dalle amministrazioni locali alle categorie – ci sia una presa di consapevolezza della problematica e dei seri rischi che corre l’economia e i posti di lavoro”, conclude Piccoli.