“Come si fa a non essere amareggiati, preoccupati e anche irritati da questo atteggiamento superficiale del Governo nei confronti del nostro territorio?
“Lo afferma Gian Domenico Cappellaro, presidente Confindustria Belluno Dolomiti a seguito dell’incontro di lunedì scorso (5 agosto) tra il premier Letta, il ministro Delrio e i vertici istituzionali della provincia autonoma di Bolzano per la firma del Memorandum sul nuovo assetto finanziario e tributario e della successiva decisione del governo di prorogare, senza alcuna opportuna distinzione, tutti i commissariamenti delle province fino a giugno 2014.
“Belluno è una provincia commissariata ormai da quasi due anni (ottobre 2011) – prosegue Cappellaro – , che non ha una governance politico/progettuale degna di questo nome e soprattutto in grado di rispondere efficacemente alle urgenti esigenze socio-economiche della nostra comunità.
La proroga del commissariamento non è che la proroga del limbo che stiamo vivendo e non ci aiuta certo a uscire da una situazione di crisi resa ancora più grave dalle difficoltà proprie di una economia di montagna.
La sensazione è che quando si lanciano proposte di riforma grossolane come quella dell’abolizione delle province (così come accaduto tempo fa per le comunità montane), in realtà si stia facendo un mero atto di facciata, senza minimamente entrare in profondità, nella complessità del problema e certamente senza la reale volontà di trovare una soluzione. Non si tratta di mantenere poltrone o rendite di posizione, ma di dare concrete risposte ai bisogni dei cittadini e delle imprese che quei territori li vivono.
Per i bellunesi questo atteggiamento è inaccettabile, ancora di più di fronte allo schiaffo di un Governo che, rispetto a tutti i problemi che stiamo attraversando, trova tempo e modo di andare a Bolzano per confermare l’autonomia di quella provincia rafforzandone il ruolo attraverso la firma di un Memorandum condiviso, considerando sostanzialmente irrilevante la situazione in essere nelle altre province a partire da quelle confinanti con Trento e Bolzano, per le quali tutt’al più sembra che il premier si sia limitato a ribadire “un’applicazione coerente con i principi che hanno ispirato l’istituzione del Fondo per i Comuni Confinanti” come si legge dal comunicato diramato da Palazzo Chigi.
Ringraziamo Letta per questa unica attenzione ma se andando a Bolzano avesse trovato il modo di fare almeno una sosta a Belluno avremmo decisamente apprezzato di più la sua trasferta.
E nessuno si meravigli più – conclude il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – se numerosi comuni bellunesi chiedono di traslocare dal Veneto (Italia “normale”) alle province autonome (Italia “speciale”)”.