Osservando la politica cittadina, attivita’ che non richiede piu’ di alcuni minuti al giorno, crediamo sia corretto e doveroso dedicare una manciata di secondi ad una opposizione consiliare profondamente divisa anche su modi e metodi per non esserci mai. Anomala, questo e’ vero, una minoranza confusa ed soporifera in cui non convivono elementi poco compatibili, una fetta di PD, una tazzina vuota di movimento senza cinque, alcuni post/missini e un gruppetto di pre/leghisti. Piu’ o meno una crisi di nervi.
Per quanto riguarda il PD poco da dire, se la sceneggiatura l’avesse scritta Steven Spielberg tutto sarebbe comprensibile. E invece, tanto per annoiare, hanno fatto tutto da soli. Ma la vera tragedia (per quanto dai contorni spesso esilaranti) e’ che la rottura democratica ha costruito uno sdoppiamento di scambi difficilmente gestibile e che rende (umanamente) complessa qualsiasi finta contrapposizione. Mentre d’altro canto e’ pur vero che una opposizione cosi’ ideologicamente (Vietato Ridere) frantumata non solo risulta incapace di rivestire quel ruolo di critica/proposta che dovrebbe appartenerle di diritto, ma finisce con l’essere sigillo conclusivo di una prassi dell’inattivita’ politica che e’ la vera chiave di volta di questa amministrazione elettorale.
Nel caso avessero combinato qualcosa comunque ditecelo, forse eravamo distratti. Come nelle peggiori storie pero’ quello che non si intravede e’ una qualsiasi via d’uscita. Perche’ il resto dell’opposizione, a parte le storielle sui vari PD e gli assordanti silenzi degli ex-strillini, ricorda purtroppo stagioni (2) in cui politica ed economia della speculazione viaggiavano su binari leggermente piu’ che paralleli. La bieca storiella degli uffici USL, il tentativo di megaspeculazione edilizia in Nevegal, l’affare Gabelli + scatolette per bambini, Veneto Blu e dintorni, i tentativi di risparmiare sulle mense degli asili e gli strani discorsi su una Costituzione che decisamente “non” vediamo nello stesso modo sono chiaro ricordo e assoluta certificazione di una quasi/politica di destra che nei cittadini ha sempre visto un comodo e proficuo “parco buoi”.
Sintetizzando e’ un vero casino, una non/scelta estremamente complicata.
Luca Sommavilla
Max Fiabane
Moreno Barbieri