«Al di là di quanto accaduto tra due membri dell’Ufficio di Presidenza, episodio certamente non positivo, non posso che esprimere la mia insoddisfazione anche per quanto riguarda l’esito della nomina dei dirigenti e della suddivisione degli incarichi. Ho votato a favore solo per uscire da una situazione di stallo insostenibile e inopportuna e per evitare un voto diverso rispetto ai colleghi indicati dalla maggioranza».
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta così le scelte relative alla riorganizzazione dei dirigenti, assunte dall’Ufficio di Presidenza nella seduta che si è volta ieri a Palazzo Ferro-Fini.
«Per un timore del tutto ingiustificato di finire in una sorta di gogna mediatica – prosegue Matteo Toscani – si è optato per una soluzione numericamente al ribasso, con sfumature spartitorie. Impegnando le stesse risorse economiche, si poteva invece mantenere inalterato il numero dei dirigenti, favorendo una più efficiente distribuzione delle competenze ed evitando così immeritate e spiacevoli penalizzazioni personali. Il risultato sarebbe stato un miglior funzionamento della macchina regionale». «Ci tengo a evidenziare questi aspetti – conclude il vicepresidente – perché non voglio che il mio voto favorevole sia considerato una condivisione assoluta delle scelte dell’Ufficio di Presidenza, che, per mancanza di coraggio, ha perso un’importante occasione per dimostrare senso di responsabilità. Purtroppo, si è data priorità all’apparenza, a scapito della sostanza».