La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. Non è materia da disciplinare con decreto legge, hanno stabilito i giudici costituzionali. Adesso la palla passa al governo, che dovrà per forza costruite la riforma delle province con legge costituzionale.
Il sottoscritto in questi mesi di attività parlamentare ha presentato vari provvedimenti sul tema del futuro del nostro territorio.
Il primo di questi è proprio un disegno di legge costituzionale per l’istituzione delle provincia speciale montana di Belluno cui è conferita una particolare condizione di autonomia amministrativa e finanziaria. Il persistere e l’aggravarsi della situazione di squilibrio tra il regime di autonomia riconosciuto dall’ordinamento costituzionale ai confinanti territori delle province autonome di Trento e di Bolzano e della regione Friuli Venezia Giulia e quello attribuito, nell’ambito della regione Veneto, alla provincia di Belluno, richiedono uno sforzo congiunto delle istituzioni, delle forze politiche e sociali e dei cittadini per realizzare un progetto di riforma istituzionale e finanziaria che restituisca pari dignità e uguali opportunità al territorio della provincia di Belluno, interamente montano, transfrontaliero, con la presenza di diverse minoranze linguistiche e con vocazione a uno sviluppo economico integrato alle altre realtà territoriali dell’arco alpino.
Ulteriormente ho presentato due provvedimenti che chiedevano di tornare al voto in provincia di Belluno, una interrogazione al ministro degli interni e un PDL destinato a tutte le aree montano.
Bene oggi, con la sentenza della corte, si aprono due fronti molto importanti per il futuro della nostra Provincia.
Il primo deve prevedere il ritorno al voto nella prima occasione utile, per questo, come ho già richiesto nell’interrogazione, si potrebbero prevedere le elezioni nel mese di ottobre, momento in cui vanno al voto le provincie autonome di Trento e Bolzano.
Il secondo obiettivo, ed anche il più importante, è quello di costruire una Provincia di Belluno speciale ad autonoma, adeguatamente finanziata, che riduca quindi di fatto la sperequazione esistente con le province contermini. In questo senso la proposta di legge depositata è un buon punto di partenza, il nostro territorio deve, tutto insieme, lottare e rivendicare in modo che questi temi entrino nella riforma delle province che il governo dovrà varare nei prossimi mesi. Allo stesso modo, il territorio nel suo complesso, e tutti gli enti che vi lavorano, deve avere il coraggio di cambiare l’impostazione e la gerarchia dei suoi enti locali, prevedendo dal basso forme di collaborazione e unione dei servizi che consentano una razionalizzazione della piramide amministrativa.
In questo senso le ultime dichiarazioni del ministro Zanonato sono sicuramente positive, il mio personale impegno sarà quello, nelle prossime settimane, di far comprendere le nostre necessità a tutto il governo, in particolare al ministro Delrio che segue le riforme delle Provincie.
Roger De Menech
VI Commissione (Finanze)
XVII° Legislatura – Camera dei Deputati – Gruppo Parlamentare del Partito Democratico
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