“Sono pienamente a fianco del mio capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond nel chieder conto dell’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni dell’Alto Adige nel corso della commemorazione di Cima Vallona”.
Così afferma l’assessore regionale alle politiche del lavoro Elena Donazzan dopo che il capogruppo del Pdl Dario Bond ha denunciato pubblicamente l’assenza delle Istituzioni altoatesine alla commemorazione di Cima Vallona a San Nicolò Comelico in provincia di Belluno, dove ieri mattina autorità civili e militari hanno ricordato la strage del 25 giugno 1967 ad opera del Bas (Befreiungsausschuss Sudtirol) che costò la vita e il ferimento di alcuni militari.
“Mentre Dario Bond presenziava al ricordo delle vittime di quel vile attentato perpetrato da terroristi separatisti anti-italiani, io ero sul Pasubio a ricordare chi l’Italia la fece con il sacrificio della vita”.
“Ritengo che noi che amiamo l’Italia, che vogliamo Istituzioni degne di rappresentare quegli italiani che in tempi diversi dal Pasubio a Cima Vallona fecero e difesero l’Italia, dovremmo indignarci con forza. Dobbiamo questa indignazione anche a quei soldati che oggi rappresentano l’Italia nel mondo e a quei cittadini che chiedono che le Istituzioni italiane siano rispettose e all’altezza del ruolo difficile di far rispettare a loro volta ciò che l’Italia rappresenta nel mondo in un momento così difficile”.
“E’ intollerabile”, prosegue Donazzan, “che una Regione italiana guardi con benevolenza a quanti non hanno mai preso le distanze da quel vile atto di terrorismo che costò la vita a chi vestiva la divisa del nostro esercito in Patria”.
“Dobbiamo pretendere scuse ufficiali per questa colpevole assenza. Scuse che devono essere formalizzate non tanto e non solo alla Regione Veneto, pur presente, ma soprattutto ai familiari “imorali” di quei soldati, carabinieri, alpini, finanzieri e incursori dell’Esercito”.