“Vista la preoccupazione diffusasi tra la popolazione in seguito agli interventi dei comitati di Scorzè (e del signor Vittorio Pellizzato), che sostengono che il progetto Terna di “razionalizzazione RTN nella media valle del Piave” altro non sia che la sostituzione e l’ennesimo tentativo di dare vita alla linea Cordignano-Lienz (con cavi e tralicci armati a 380 kV), siamo molto stupiti che all’incontro organizzato per lunedì sera alla Nogherazza non siano presenti le amministrazioni di Ponte nelle Alpi e Soverzene, che nel 2009 hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa che dice chiaramente che sulla linea passeranno solo 220 kV”.
Lo afferma una nota del Comitato civico Alto castionese la vigilia dell’assemblea pubblica che si terrà lunedì sera al ristorante La Nogherazza di Castion (Belluno).
“Oltretutto – prosegue la nota – un’eventuale cambiamento dell’accordo sottoscritto renderebbe vane le migliorie previste per i sopracitati comuni. Allo stesso modo, stupisce la presenza dei comuni di Limana e Trichiana, che non sono stati coinvolti nel progetto di razionalizzazione e che pertanto non hanno avviato procedure di concertazione con la società Terna: altrimenti, perché non convocare tutte le amministrazioni comunali, fino alla pianura veneta (da Tovena, a Tarzo, e giù dicendo)?
Anche noi siamo preoccupati da una situazione di questo tipo, tanto che ci siamo premurati di bloccare i tentativi di Terna di passare “a mezza costa del Nevegal”: questo sarebbe l’unico modo che Terna ha per variare il tracciato e di conseguenza il voltaggio rispetto all’elettrodotto già esistente. Con conseguenze per l’ambiente oltre che per la salute dei cittadini, visto che il percorso alto metterebbe a repentaglio non solo la zona del Castionese, ma anche Lastreghe e Vena d’Oro (in comune di Ponte nelle Alpi), nonché paesi e frazioni dopo Belluno. La razionalizzazione prevista, invece, con agganciamento alle linee attuali e già esistenti, di fatto non consente di passare da 220 kV a 380 kV (cfr. legge regionale n.55 del 1993, integrata dalla delibera di giunta del 31/05/2002, che dà specifiche indicazioni sulle distanze da tenere rispetto alle abitazioni e sui limiti dell’elettromagnetismo). Ancora di più, però, ci spaventa la possibilità che si crei confusione nella popolazione, alimentando facili speranze nei confronti di strade alternative (vedi, ad esempio, lo stralcio del Protocollo d’Intesa), non percorribili, o peggio, che potrebbero spalancare le porte a Terna.
La delibera di iniziativa popolare da noi portata avanti, chiede di bloccare la razionalizzazione a Sagrogna, per avviare poi un’ulteriore e più approfondita discussione”.