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Sete, polvere e fame: la vita di don Giovanni Belli missionario in Brasile, Albania e Equador nel libro di Paolo Giacomel. Venerdì ore 20.30 all’asilo di Salce

Venerdì 28 giugno alle ore 20.30 nel salone dell’asilo di Salce, si terrà la presentazione del libro “Don Giovanni Maria Belli Franceschin – Parroco e missionario dei poveri più poveri…”, di Paolo Giacomel. Alla serata, con moderatore don Tarcisio Piccolin, sarà presente l’autore.

Il libro è la biografia di don Giovanni Belli, il “prete costruttore”, così chiamato perché di chiese ne edificò ben 18, lavorando nei cantieri in tuta blu a fianco ai volontari. Giovanni Belli era fratello di don Gioacchino, parroco di Salce per molti anni. Il primo mercatino del novembre del 1984 a Salce, infatti, venne organizzato proprio per sostenere la missione in Brasile. “Con il ricavato delle offerte che gli vennero inviate, pari a circa 2-3000 dollari – ricorda il capogruppo degli alpini di Salce Cesare Colbertaldo – don Giovanni acquistò una consistente fornitura di tavole in legno, che sarebbero servite per dare un tetto ai poveri”.

Don Giovanni Belli (15.09.1928 San Vito di Cadore + 7.11.2008 Como), frequenta l’Istituto Tecnico Industriale “Segato” di Belluno ed è a convitto nell’Istituto Salesiano Antonio Sperti. Consacrato nel 1955 è cappellano a Reane di Auronzo, dove rimane fino al 1957. Il 23 settembre 1963 è primo parroco della parrocchia di San Candido, di Tai, poi di San Nicolò di Comelico e nel 2005, cappellano e confessore a Cortina d’Ampezzo. A San Candido si occupa della sistemazione della chiesa e della casa canonica e della casa di riposo per anziani. Nel 1974 lascia il Cadore trasferendosi a Tortona (Alessandria) dove rimane 3 anni nei quali restaura il vecchio seminario che diventa istituto per disabili psichici e fisici. Successivamente si trasferisce in Brasile per assistere “i poveri più poveri”.

Tante, insomma, le missioni in Italia e all’estero. Dalla Piccola Opera di don Orione, sei volte missionario in Brasile, in Albania e in Equador e per ultimo, cappellano e confessore a Cortina d’Ampezzo. Ottant’anni di vita dedicata al prossimo.

La serata è organizzata dal Gruppo alpini di Salce e dalla parrocchia di Salce.

 

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