Delusione. È questo il sentimento che prevale secondo il parlamentare Federico D’Incà del Movimento 5 Stelle, dopo la manifestazione di sabato 15 giugno presso la rotonda di Busche. Si trattava di un’occupazione della sede stradale provinciale voluta per dimostrare la ferma volontà dei lavoratori, della politica, dei sindacati e cittadini di salvaguardare l’azienda ACC Compressors S.p.A di Mel.
“Delusione legata alla pochezza numerica dei partecipanti” spiega il neo deputato “appena 200 persone e di queste togliendo i politici, i giornalisti, i sindacalisti e un gruppo della Costan, restavano sì e no un centinaio di lavoratori che avevano portato i figli”. Le aspettative della manifestazione, prosegue D’Incà, dovevano sperare in ben altri numeri: “Mi aspettavo tutti gli oltre 600 lavoratori dell’ACC e tutte le loro famiglie, tutta la Ceramica Dolomite e tutti i lavoratori delle altre aziende in difficoltà del territorio bellunese. Mi aspettavo che la gente scendesse dalle auto e si unisse per tutto il tempo necessario a dimostrare l’importanza di proteggere il tessuto produttivo e industriale bellunese. Invece ho sentito automobilisti arrabbiati che dovevano andare a preparare il pranzo, che gridavano di andare a lavorare. Futuri poveri contro prossimi poveri.”
Queste parole, che possono sembrare dure ed irritanti, vengono pronunciate con l’intento di “risvegliare il senso profondo di comunità che in questo momento deve spingere ogni bellunese, ogni veneto, ogni cittadino italiano ad impegnarsi nella partecipazione alla vita sociale.”
Solo la solidarietà collettiva, la condivisione degli obiettivi fondamentali, come la salvezza del tessuto produttivo, potrà salvarci da questa crisi, conclude Federico D’Incà.