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I dati regionali di Unioncamere del Veneto: costruzioni I° trimestre -3,9%. Ordini -3,5%, occupazione -1,2%. Belluno unica provincia con dato positivo + 5,9% occupazione. A Vicenza, Padova e Treviso indicatori peggiori

UnioncamereNel primo trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -3,9% rispetto allo stesso periodo del 2012 (-2,8% a fine 2012). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da CEAV (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.

Dopo un rimbalzo positivo nella prima parte del 2011, a partire dal 2012, e soprattutto nel primo trimestre 2013, si registra un ulteriore rallentamento che non lascia ben sperare, sottolineando la debolezza del settore dinnanzi alla crisi che investe non solo l’edilizia, ma anche la domanda privata delle famiglie e quella pubblica, ingessata dal patto di stabilità. Sulla dinamica particolarmente negativa del fatturato ha influito pure la condizione meteorologica che, nei primi mesi dell’anno, ha visto un andamento anomalo del tempo, con molte più giornate di fermo cantiere rispetto al passato. Ad essere caratterizzati dal segno meno sono tutti gli indicatori e a preoccupare sono soprattutto i dati relativi al sistema artigiano e delle piccole imprese. I dati tendenziali riferiti al settore artigiano indicano infatti una flessione del -4,1% del fatturato, mentre per le imprese non artigiane la diminuzione è del -2,6%, in quest’ultimo caso comunque doppia rispetto al trimestre precedente. Dal punto di vista territoriale il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più limitato a Belluno (-2,3%), Verona e Venezia (-2,5%). Particolarmente negativi invece gli indicatori per Vicenza (-6,2%), Padova (-5,6%) e Treviso (-5,4%).

Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto

Alessandro Bianchi
Alessandro Bianchi

«Nel primo trimestre dell’anno l’andamento congiunturale dell’industria delle costruzioni è stato caratterizzato da un nuovo balzo all’indietro, che ha cancellato i timidi segnali di recupero emersi nei tre mesi precedenti. Nel periodo gennaio-marzo 2013 il rallentamento del fatturato nelle costruzioni, addirittura più marcato rispetto all’ultimo scorcio 2012, è stato determinato soprattutto dalla flessione del comparto artigiano. Notizie meno negative giungono invece dalle aspettative degli imprenditori che, come nel caso del settore industriale, stanno evidenziando segnali più incoraggianti di una possibile inversione della tendenza in atto. I segnali di ripresa attesi da tempo stanno tardando ad arrivare. L’auspicio è che gli incentivi statali relativi alle energie rinnovabili e alle ristrutturazioni e gli incentivi regionali per il recupero delle strutture alberghiere possano innescare nel 2013 un vero recupero rispetto al 2012, in modo da far ripartire tutte le filiere del sistema casa».

Virginio Piva e Leonardo Zucchini, presidente e vicepresidente CEAV

«L’unico mercato che oggi permette di guardare al futuro è quello della ristrutturazione e del recupero urbano. Bene ha fatto il Governo a prorogare gli incentivi, ma la proroga vale solo fino a fine anno, mentre le nostre imprese hanno bisogno di certezze per il futuro, soprattutto per poter garantire l’occupazione. E’ necessario che il Governo promuova azioni strutturali e non episodiche e che la Regione prosegua nei disegni di leggi regionali a sostegno del settore. Le nostre imprese ne hanno bisogno».

Ordini

In linea col trimestre precedente (-3%), gli ordini hanno subito un rallentamento del -3,5%. Permane differenziato il dato tra settore artigiano (-3,6%) e non artigiano (-2,5%). Le piccole imprese sono quelle più penalizzate (-4,1%), più stabili i dati relativi alle imprese di media e grande dimensione (-3%). A livello territoriale tutte le province evidenziano difficoltà, con punte particolarmente negative a Vicenza (-5,1%) e Padova (-4,9%). Meno pesante la situazione a Belluno (-1,6%).

Prezzi

Dopo l’aumento nei mesi precedenti, i prezzi sembrano segnare leggermente il passo (+3%), ovvero -0,4 p.p. rispetto al trimestre precedente. L’aumento è sentito in modo differente dalle imprese, con quelle di piccola dimensione che presentano una dinamica peggiore (+3,5%) rispetto alle medie (+2,6%) e grandi (+2,5%). Uniforme il sentiment a livello provinciale, segno che la crisi è generale e diffusa su tutto il territorio veneto.

Occupazione

Ancora negativo l’indicatore dell’occupazione con una flessione del -1,2%, leggermente inferiore al trimestre precedente (-1,7%), ma con una differenziazione accentuata tra settore artigiano (-1,5%) e non artigiano (+1,1%). A fronte di una dinamica fortemente negativa per le imprese di piccola e media dimensione (-4,3% e -0,7%), fa da contraltare l’incremento per le imprese di grandi dimensioni (+2,5%), segno che la grande impresa è l’unica in grado di reggere la pressione negativa del mercato. Dal punto di vista territoriale, l’unica provincia con segno positivo è ancora Belluno (+5,9% dopo il +1,8% precedente), stabile Treviso (+0,2%), mentre i valori occupazionali più negativi sono a Verona (-4,3%) e Vicenza (-4,2%).

Previsioni

Prosegue la tendenza negativa ma con una progressiva e lenta riduzione dell’indicatore generale. Rispetto al saldo del quarto trimestre (-31,4 p.p.), il primo trimestre 2013 ha fatto registrare per il fatturato un -21,7 punti percentuali. Migliori anche le aspettative negative per gli ordini (-16,1 p.p. contro -21,5 p.p.), peggiorano lievemente quelle per l’occupazione (-4,6 p.p. contro -4 p.p.).

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