“Ho molto apprezzato la forte presa di posizione di Dario Bond riguardo l’ipotesi di entrata in vigore del nuovo orario cadenzato sulle linee Venezia-Calalzo e Padova- Calalzo”.
A dirlo il consigliere regionale del Pd, Sergio Reolon.
“Non c’è dubbio che questo nuovo orario porterebbe, come sostengono i rappresentanti dei comitati dei pendolari, ad un netto peggioramento di un servizio già ampiamente carente. Avremmo infatti un allungamento dei tempi di percorrenza, due cambi di treno, nessuna coincidenza con i treni a lunga percorrenza, soppressione di corse, orari sballati sia per i pendolari che per i turisti.
Tutto ciò in contrasto con i contenuti di un emendamento alla Finanziaria regionale 2013 che fu concordato fra i tre consiglieri bellunesi e che afferma che il servizio non può subire peggioramenti”.
L’esponente democratico richiama dunque al dovere di rispettare questo obiettivo: “in primo luogo la Giunta Zaia e l’assessore Chisso hanno il compito di difendere la qualità del servizio ferroviario nel bellunese. E’ infatti la Regione che decide il numero di corse, la loro organizzazione. E’ la regione che fa il contratto di servizio e versa 150 milioni di Euro a Trenitalia: non basta richiamare l’azienda o ricorrere al Tar contro le nefandezze di treni tenuti sporchi e sovraffollati. Bisogna agire”.
“Bond dunque farebbe bene a puntare il dito sul fatto che il governo veneto deve smetterla di attuare una politica di progressiva riduzione del trasporto pubblico e su rotaia. Non si sono fatte le gare per l’affidamento del servizio, non si è fatta la tariffa integrata, non si è fatto il biglietto unico fra gomma, rotaia e acqua, non si è fatta l’integrazione fra le diverse modalità.
“Nei giorni scorsi Zaia e Chisso hanno firmato un’intesa con Trenitalia con la quale la regione riduce di 10 milioni di Euro il costo del contratto. Dove li recupererà Trenitalia? Ovviamente con un’ulteriore riduzione e peggioramento del servizio. Senza dimenticare – conclude Reolon – che nell’accordo è stata inserita l’ipotesi di dar vita insieme a società per la gestione del servizio ferroviario regionale, facendo così tramontare la possibilità di indire gare, affidando in pratica il servizio a loro stessi. Auspico quindi che Bond intervenga direttamente nei confronti di chi in Regione è responsabile di questa situazione, altrimenti si rischia di sparare a salve”.