“La bocciatura della Consulta del conflitto di attribuzione sollevato dalla Provincia autonoma di Bolzano sul Fondo Brancher è una buona notizia. Finalmente a Roma cominciano a mettere un freno all’arroganza altoatesina. Ma ora è arrivato il momento di andare oltre, sottoponendo all’Europa le grandi disparità di trattamento che ancora siamo costretti a patire. Basta guardare a questi periodi difficili, se da noi la crisi morde e talvolta uccide, da loro si continua a vivere bene come se fossero in un altro Paese”.
Così il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commenta la bocciatura del conflitto di attribuzione sollevato dalla Provincia autonoma di Bolzano contro il Governo sul fondo Brancher per le aree confinanti.
Bolzano aveva eccepito che la regolamentazione in materia era superata dall’accordo di Milano del 2009 e che i 40 milioni del Fondo non potevano essere iscritti al bilancio statale come disposto dal Governo nel 2010.
“Bolzano voleva fare quello che voleva, come sempre del resto, ma fortunatamente questa pronuncia non glielo consente. Adesso non ci sono più alibi. Quelle risorse sono indispensabili se si vuole dare un po’ di ossigeno a imprese e amministrazioni locali delle aree di confine”, spiega il capogruppo del Pdl, per il quale bisogna ora “andare alla radice del problema”, coinvolgendo le Istituzioni comunitarie: “Visto il ruolo crescente dell’Europa bisogna attivare tutti i canali possibili per dichiarare chiusa la stagione dei privilegi. Per questo chiedo formalmente al governatore Luca Zaia e al vicepresidente Marino Zorzato, assessore con delega agli affari legali, di promuovere tutti quei ricorsi utili a cancellare le attuali disparità di trattamento tra territori confinanti non più giustificate dalla storia. Se necessario, si chiamino a raccolta anche le altre regioni ordinarie del Nord”.
Bond porta alcuni dati della disparità: “Pensiamo solo agli interventi a favore dell’infanzia. In Alto Adige le famiglie con reddito inferiore agli 80 mila euro percepiscono 100 euro al mese per i primi tre anni di vita dei figli. Le borse di studio per gli studenti residenti arrivano fino ai 5000 euro e i contributi a fondo perduto si sprecano”.
C’è poi il turismo: “Il Veneto, prima regione turistica d’Italia, ha stanziato per la promozione 11 milioni di euro nel 2012, Trento 53 e Bolzano 60. Dieci volte tanto a fronte di una popolazione che è un quinto di quella veneta. Salta ogni parametro di paragone”.
Poi c’è l’Irap: “Si va dal 3,9 per cento del Veneto, al 2,98 di Bolzano, senza contare gli sgravi per le nuove imprese”.
“Insomma”, dice Bond, “siamo alle solite e forse peggio. Qui non si tratta di creare nemici ma di ribadire che un certo sistema non è più giustificabile sotto tutti i punti di vista. Per questo mi auguro che questa pronuncia della Corte Costituzionale faccia da apripista a una nuova sensibilità istituzionale”.