“Chi paga il biglietto a Belluno o Rovigo deve avere gli stessi diritti di chi lo paga a Padova o nelle stazioni dell’area metropolitana. Il nuovo orario cadenzato, che entrerà in vigore a giugno, non può creare passeggeri di serie A e passeggeri di serie B anche perchè sarebbe l’ennesima guerra fra poveri. Per questo chiamo tutti i miei colleghi alla solidarietà nei confronti dei territori più disagiati, il Bellunese in particolare ma anche il Polesine e alcune aree del Vicentino, territori che rischiano seriamente di rallentare il loro passo in un mondo che va sempre più veloce”.
A dirlo, nel corso della discussione sulla legge Finanziaria 2013, è stato il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, che in aula ha lanciato un vero e proprio aut-aut: “Sono pronto a votare la voce che destina 150 milioni di euro al trasporto su rotaia, ma voglio precise garanzie per i territori marginali. Devono essere messe nero su bianco. E’ finito il tempo delle promesse e delle pacche sulla spalla. Per quanto mi riguarda ho esaurito le mie scorte di pazienza”.
“Per il Bellunese – e non solo – il nuovo orario cadenzato si tradurrà in una mattanza di corse dirette che non possiamo permetterci soprattutto in previsione dell’aumento dei pendolari che, stando alle statistiche e visti i prezzi della benzina, presto toccherà il 25 per cento”, prosegue il capogruppo del Pdl.
“Il tema dei collegamenti è cruciale se vogliamo ritornare a parlare di sviluppo dei territori. Per farlo però dobbiamo garantire a tutti i cittadini veneti lo stesso diritto alla mobilità”, conclude Bond.