Una mattinata grigia di fine inverno ha fatto da cornice questa mattina alla cerimonia del Bosco delle castagne a Tisoi. Dove , dove 68 anni fa vennero impiccati 10 partigiani. Era l’8 marzo del 1945 quando dalla caserma D’Angelo a Mussoi, dieci partigiani scortati dalla 7ª compagnia del battaglione Schröder, composto da SS altoatesini si avviarono verso il Bosco delle castagne. Li avevano presi dalla caserma Tasso, allora sede della Gendarmeria tedesca comandata dal tenente Karl. Le SS ne avevano chiesti 50, ma Karl ne aveva solo 10. Era la risposta a un attentato che pochi giorni prima i partigiani della brigata Leo De Biasi avevano compiuto al Poligono. Un bersaglio costruito con un ritratto di Hitler e la scritta in rosso «Zigklt gut» (mirate bene). I tedeschi si erano precipitati a toglierla, ma era una trappola, e morirono in 8 con una decina di feriti.
L’orazione ufficiale è stata tenuta dal Presidente dell’ANPI di Trento, on. Sandro Schmid, con l’intervento del sindaco di Belluno Jacopo Massaro.
Erano presenti le rappresentative delle associazioni di partigiani, reduci di guerra, combattentistiche e d’Arma, e un reparto del 7mo Alpini per gli onori al gonfalone della Città di Belluno medaglia d’oro al Valor militare e gli onori ai Caduti.
Nel corso della cerimonia sono stati ricordati i nomi dei partigiani impiccati: Giuseppe Santomaso “Franco” di Puos d’Alpago, Marcello Boni “Nino” di Caralte, Perarolo di Cadore, Giuseppe Como “Penna” di Trichiana, Francesco Bortot “Carnera” di Bolzano Bellunese, Giovanni Candeago “Fiore” di Sedico, Giovanni Cibien “Nino” di Trichiana, Pietro Bertanza “Portos” di Brescia, Ruggero Fiabane “Rampa” di Limana, un certo Ioseph (o Bruno Feltkirker) detto il francese e Mario Pasi “Montagna” medico comunista originario di Ravenna che da Trento dove lavorava, si era unito alla Resistenza bellunese.