Se invitate la poetessa Patrizia Valduga ad una manifestazione dovete evitare accuratamente di stuzzicarla. Lo sanno tutti che la lady dark non perdona. Evidentemente se n’era dimenticato il professor Francesco Piero Franchi, autore dell’ ”Antologia dei grandi scrittori”, 11 volumi dedicati al Nord Est (Veneto e Friuli Venezia Giulia), che è stata presentata questa sera (giovedì 27 dicembre) alla libreria Mondolibri di via Mezzaterra a Belluno.
Dopo l’introduzione di Mirta Amanda Barbonetti, il professor Franchi guardando prima il sociologo Diego Cason eppoi la poetessa Patrizia Valduga chiede al pubblico “preferite prima il dolce o l’agro”?
E così la Valduga ha attaccato immediatamente con l’artiglieria pesante, che ha sempre a sua disposizione, da quando massacrava senza pietà gli esordienti poeti e scrittori in una rubrica che curava qualche tempo fa per il magazine di Repubblica. “Mettere insieme i grandi scrittori bellunesi è una grande impresa – afferma Patrizia Valduga – anche perché non ce n’è uno di grande qui dentro!!!”
Cita quindi i grandi della letteratura e i minori. E anche quest’ultimi, a suo parere, sono sopra “i grandi scrittori bellunesi”. Uno solo sopravvive all’inesorabile stroncatura della poetessa di nascita trevigiana, che ha vissuto fino a 28 anni a Belluno dopodiché si è trasferita a Milano, ed è Bartolomeo Cavassico. “E’ l’unico grande poeta bellunese – ha sottolineato Patrizia Valduga – che nel 1500 ha fatto parlare i contadini”.
Un attacco che avrebbe avvilito qualsiasi interlocutore, non certo Francesco Piero Franchi che, sempre metaforicamente parlando, se la Valduga ha usato l’artiglieria il professore si è difeso con proiettili non convenzionali all’uranio impoverito. “Il minestrone si fa con quel che si ha in casa” ha risposto Franchi, aggiungendo però che “la luce del sole e delle stelle non hanno diritto d’osservarla soltanto gli astronomi”.
Il titolo della collana “Antologia dei grandi scrittori”, che raccoglie 28 scrittori e poeti bellunesi nell’arco di 150 anni, dall’Unità d’Italia ad oggi, è stata una scelta editoriale, ha spiegato poi Franchi. Lo stesso Alfonso Lentini, autore siciliano di nascita e bellunese d’adozione presente nel libro con le sue poesie e alla serata, aveva osservato in occasione della Rassegna Pordenone Legge 2012 che il titolo era stato enfatizzato. “Grande vuol dire anche adulto”, ha detto il sociologo bellunese Diego Cason, per alleggerire un po’ la pressione e il fuoco, che peraltro ha divertito il numeroso pubblico intervenuto, tra la Valduga e Franchi. Il colpo finale, da invincibile stratega sul campo di battaglia della dialettica spetta a Franchi che in un dotto crescendo letterario arricchito di citazioni evoca la battaglia del 1196 di Castel d’Ardo (di probabile fondazione romana e frequentazione bizantina e longobarda), per la conquista di Zumelle. “Fu il primo frammento di letteratura dove viene descritta la vittoria dei bellunesi sui trevigiani in un dialetto bellunese arcaico. Ebbene – sostiene Franchi – quello io lo chiamo civiltà letteraria”!
Roberto De Nart