Sul finir dell’anno sono celebri i tramonti in Val Belluna, ma in questi giorni, non è da meno, per i suoi colori autunnali, il Ginkgo biloba.
Per i cinesi le maggiori delizie per lo spirito sono tre: le prime luci dell’alba, il sorriso ingenuo di un bambino e, in autunno, i colori giallo-dorati del Ginkgo.
Questo albero dalle straordinarie qualità, denominato anche albero dei ventagli per la caratteristica forma delle sue foglie, è “emigrato” da noi nel ‘700, proveniente dall’Estremo Oriente, dove spesso si trova a corredo dei templi religiosi. La pianta, considerata sacra per la sua longevità (può arrivare fino a 1000 anni di vita), è un simbolo di saggezza ma anche di rinascita, visto che è l’unico albero spontaneamente rigermogliato ad Hiroshima dopo la devastazione provocata dalla bomba atomica.
Darwin lo ha definito “albero fossile” in quanto è il più antico albero deciduo. Esisteva già al tempo dei dinosauri ed è sopravvissuto fino ai giorni nostri, dimostrando una capacità e una voglia di vivere straordinarie.
E’ una pianta resistentissima alle avversità climatiche, allo smog e all’inquinamento. Si può inoltre definire, per le proprietà medicinali, una specie antica per mali moderni. Dalle sue foglie si estraggono infatti dei principi attivi, molto efficaci contro i radicali liberi e per la circolazione sanguigna, in particolare quella cerebrale. Può quindi essere un rimedio contro le malattie dell’invecchiamento e favorire inoltre la memoria e la concentrazione.
In questo periodo, ammirarlo nella sua spettacolare cromatica bellezza costituisce un vero balsamo per lo spirito.
Il più bel Ginkgo di tutto il Bellunese si trova nel giardino della Villa Da Pian, già Villa Ricci, a Baldenich, in via San Giovanni Bosco, a ridosso del pendio fluviale del Piave. Esso, pur avendo superato abbondantemente il secolo di vita, è ancora in ottima salute, grazie anche alle amorevoli cure degli attuali proprietari. Fermo e ben ancorato con le sue radici a fittone, quando soffia il vento, risponde con il suono vibrante dei suoi ventagli.
Questo patriarca arboreo, per il suo maestoso portamento ed i colori autunnali della stupenda chioma, è uno dei più interessanti alberi monumentali della Provincia di Belluno.
Anacleto Boranga