Venerdì sera sono stato ad Ala, tra Trento e Verona, ad un convegno di movimenti autonomisti. Vedere dal di dentro il mondo delle Autonomie che già funzionano aiuta a capire in che modo può essere declinata l’autonomia che noi autonomisti del BARD chiediamo per il Bellunese.
Quello che risulta evidente, tutte le volte che si partecipa ad eventi di questo tipo, é il clima da fortino assediato che vivono le comunità che già godono di ampia autonomia. É il caso dei nostri confinanti delle provincie di Trento e Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia. Simile è comunque la situazione anche in Va d’Aosta mentre non abbiamo contatti con la Sicilia e la Sardegna che fanno caso a se. La Sicilia rappresenta sicuramente il caso peggiore di autonomia gestita senza responsabilità che ha accumulato un debito tale da far impallidire quella della Grecia. Si può dire che l’impossibilità di mettere mano alla questione Siciliana rappresenta la maggior garanzia per le altre realtà amministrative dotate di autonomia speciale perché risulta evidente che non si può certo pensare di sopprimere solo una parte delle autonomie, quelle che funzionano, salvando quelle che invece sono solo foriere di mala amministrazione.
É chiaro a tutti che per la provincia di Belluno una semplice soppressione delle autonomie confinanti con riduzione di tutti gli enti allo status di enti ordinari non comporterebbe a breve e medio termine alcun vantaggio perché lo stato tratterrebbe per se i fondi eventualmente risparmiati con questa operazione trasferendone magari una parte per sanare la situazione costantemente e tragicamente debitoria di molte amministrazioni del Sud che sono spesso oggetto, è accaduto anche in questi giorni, di generose sovvenzioni pubbliche. Questo stato di cose non fa altro che incancrenire la tendenza di molte irresponsabili amministrazioni pubbliche a fare un uso disinvolto dei denari nella convinzione che alla fine qualcuno provvederà.
Per il territorio bellunese è fondamentale che si vada verso una saldatura con le confinanti aree alpine Dolomitiche. La Regione Dolomiti resta tuttora e sempre più l’unica soluzione politica alla definitiva soluzione del governo responsabile di questa parte del paese. Credo che gli attori della politica Trentina e SudTirolese più illuminati lo abbiano capito da un pezzo. Si tratta in fondo di tradurre in politica quello che è realtà nei fatti. Noi del BARD ci saremo.
Silvano Martini