In data odierna ho presentato al Consiglio di indirizzo della Fondazione teatri delle Dolomiti le mie dimissioni dall’incarico di Presidente della stessa.
Il sindaco Massaro sapeva fin dall’inizio che per gravi motivi personali la mia disponibilità a ricoprire questo incarico era a breve termine. Mi ha però invitato ugualmente a dare seguito agli indirizzi che il Consiglio della Fondazione del 2 agosto mi aveva affidato: pagare i debiti pregressi; arrivare a una transazione concordata riguardo al contenzioso Fondazione – Coop. Tib teatro; verificare la sostenibilità del bilancio di previsione 2012 e se necessario apportare gli opportuni tagli alla stagione teatrale; riaprire il teatro e permettere alle associazioni che da anni producono e promuovono cultura sul territorio di realizzare le iniziative già programmate. È evidente che il clima di tensione in cui mi sono trovata a lavorare, determinato dalle complicate vicende pregresse della Fondazione, non mi ha incoraggiato a ritornare su una decisione presa già da tempo.
La Fondazione teatri delle Dolomiti è in crisi almeno dall’inizio dell’anno 2012 (se non da prima) come ben sa chi ha letto i verbali, gli atti, le carte, più che inseguire le voci e le dichiarazioni estemporanee di chicchessia. Nel gennaio 2012 il Consiglio di indirizzo si era espresso nella maggior parte dei suoi componenti in maniera molto chiara: pagare i debiti, sostenere l’ordinaria amministrazione e non prendere alcuna nuova iniziativa fino a giugno 2012. Il Consiglio di gestione ha ritenuto di non dover recepire tali indicazioni ma, al contrario, di nominare un consulente, programmare una stagione teatrale rivelatasi economicamente non sostenibile, ignorare o rimandare il pagamento dei debiti pregressi. Questa è la situazione in cui mi sono trovata ad operare. Credo di aver contribuito almeno a dirimere alcune questioni e a fare chiarezza su altre.
Auguro al mio successore di poter lavorare con maggior calma e serenità di quanto è stato concesso a me, per portare la Fondazione al suo naturale scioglimento e nel contempo coadiuvare il Sindaco e i suoi collaboratori nel ricercare formule di gestione che permettano al Teatro comunale di essere per la città ancora il punto di riferimento culturale che è sempre stato.
Nicoletta Comar