I numeri non sono importanti, ma non si devono trascurare, anche se purtroppo fonti diverse danno responsi diversi. Chi dirà 1000, chi dirà 2000 o 3000, chi dice di meno e chi dice di più.
Di certo e di fondamentale è che sabato a Venezia i veneti che manifestavano per l’indipendenza erano tanti, ma tanti e molto motivati.
Per chi, come il sottoscritto, ha più storia dietro che davanti è stata una resurrezione di antichi sentimenti e di profonde emozioni. Le bandiere, gli slogan, l’entusiasmo dei giovani che non conoscevano l’origine veneta del motto “via da Roma”, i sorrisi dei più anziani che hanno visto spuntare nuovamente il sogno di un Veneto in grado di tagliare le catene di una sgradita sudditanza, sono state solo alcune delle sfumature che hanno caratterizzato la manifestazione veneziana.
Sullo sfondo di tutto un grande progetto che porterà al riconoscimento internazionale del nostro diritto ad esprimerci come popolo veneto in merito ad un referendum per la nostra indipendenza.
Questa Indipendenza Veneta arriverà alla faccia di chi, anche tra i bellunesi , ha reconditi interessi a sottolineare differenze e presunti sgarbi dati o ricevuti da una provincia e dall’altra, giusto per mantenere le divisioni in atto.
Il PAB, che a Venezia ha voluto ribadire le proprie convinzioni federaliste, autonomiste ed indipendentiste, era presente con le proprie bandiere e con alcuni esponenti in mezzo al corteo e al fianco dei veneti della “bassa”. Al sottoscritto è stato anche offerto l’onore di parlare e lo ha fatto in favore della Regione Dolomiti . Il PAB ritiene che solo all’interno dello Stato indipendente del Veneto potrà finalmente realizzarsi quell’autonomia della Regione Dolomiti tanto cara a noi montanari (non è un appellativo dispregiativo, ma l’indice di un valore aggiunto) in un momento in cui altri vorrebbero invece illuderci che sia realizzabile attraverso vie suggestive ma demagogiche, improprie e contorte .
I bellunesi presenti hanno inoltre sottoscritto il documento indipendentista steso dai promotori della manifestazione (Avv. Luca Azzano Cantarutti, avv. Alessio Morosin, prof. Lodovico Pizzati) che è stato presentato come risoluzione al Consiglio Regionale del Veneto, dopo che da Bruxelles il presidente della Commissione europea J.Barroso, con una valutazione favorevole, che rovescia il parere di non ammissibilità rilasciato dagli organi tecnici della Regione Veneto, ha ufficiosamente ricordato all’Italia la regolarità della richiesta di referendum per l’indipendenza del Veneto.
La giornata odierna ha segnalato al mondo politico italiano ed internazionale il tema che sarà al centro del prossimo dibattito e che rappresenterà la fine della partitocrazia ideologica e post ideologica romana e milanese.
Paolo Bampo
Nella Foto: da sinistra A. Morosin (pres.on.I.V.), L.Pizzati (segret.I.V.), P. Bampo (PAB), L.Azzano Cantarutti (pres.I.V.), M.Vidori (PAB)