Hegel affermava che “nella storia tutti i grandi fatti si presentano, per così dire, due volte”. E Marx lo accusava di aver dimenticato di completare la frase “la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. Ebbene, il rifiuto del prolungamento dell’autostrada A27 potrebbe trasformarsi per il Bellunese in una farsa che ci fa perdere l’ultimo tram per l’Europa condannandoci all’isolamento e allo spopolamento della montagna.
Non è di questo parere, invece, il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alla prosecuzione della doppia corsia autostradale verso l’Austria.
“A 50anni dal vecchio progetto della Venezia-Monaco, soluzione archiviata in virtù di scelte politiche fatte all’epoca, ci ritroviamo a discutere sull’utilità o meno del prolungamento A27 – recita la nota del Movimento 5 Stelle Cadore – Negli anni 70 quest’opera poteva essere indicata come una soluzione in grado di sviluppare la nascente industria veneta e bellunese, in un momento storico di crescente sviluppo economico del tessuto sociale.
Oggi ci troviamo ad affrontare un mondo completamente diverso in cui, come Movimento 5 Stelle, ci sentiamo di esprimere il nostro dissenso a riguardo del prolungamento A27. Ormai non si contano i pareri e le osservazioni negative espresse da più parti competenti in materia su un opera la cui necessità è chiaramente irreale. L’intenzione prevalente di una classe politica arrogante è di assecondare poteri forti che desiderano soggiogare un territorio assai fragile e informare in ritardo i cittadini in modo che non possano esprimere la propria volontà a riguardo.
Il progetto attuale denominato “Passante Alpe Adria” è in fase avanzata di valutazione presso il CIPE a Roma, tutto ciò con solo pochi amministratori del territorio che abbiano seriamente preso in considerazione la gravità della situazione ed assunto una presa di posizione a riguardo. Per questo motivo, il Movimento 5 Stelle Belluno-Cadore chiede esplicitamente alle amministrazioni di comunicare il loro pensiero e le azioni che vorranno intraprendere a riguardo così come ha fatto l’amministrazione di Pieve di Cadore, facendosi carico della tutela del territorio e dei cittadini, il principio su sui si basa il loro mandato elettorale. Inoltre – conclude la nota di 5 Stelle Cadore – , chiediamo un incontro con i sindaci, i comitati e le associazioni del territorio, per un unire le forze in un fronte comune che porti ad una soluzione di buon senso, sotto l’occhio vigile dell’Europa e delle nostre Dolomiti, Patrimonio Unesco dell’Umanità”.