Siamo dei contadini, poco avvezzi a prendere carte e penna o a pigiare sui tasti di una tastiera, ci troviamo molto più a nostro agio tra i nostri campi intendi a prenderci cura della nostra amata Terra, di un territorio e di un paesaggio splendidi che danno frutti tipici e unici. Ma questa volta non possiamo esimerci dallo scrivere queste righe con l’intento di informare della drammatica situazione che stiamo vivendo qui ai piedi delle Dolomiti.
IN QUESTO DRAMMATICO 2012 AVREMO UNA PERDITA DI PRODUZIONE DI CIRCA IL 90% PER QUEL CHE RIGUARDA I FAGIOLI BELLUNESI
Non stiamo parlando di un calo di produzioni ma di un vero e proprio cataclisma. E la cosa che più ci lascia allibiti è il silenzio totale ed assoluto (eccezion fatta per qualche bravo giornalista locale) che avvolge la questione.
Non una parola dai politici locali o regionali (che fanno qualche fugace visita qui ai piedi delle dolomiti e ovviamente ignorano o non si interessano di questa drammatica questione).. non una parola da parte delle associazioni di categoria, della camera di commercio.. non una parola da parte di sindaci o dei rappresentanti delle istituzioni.. Un qualcosa di davvero mortificante..per non dire umiliante per tutti noi che da anni ci dedichiamo con passione ed amore a queste coltivazioni tipiche e locali.. di cui si riempiono la bocca tutti quandi.
Più e più volte abbiamo detto e ribadito che non siamo gente che ama piangersi addosso invocando contributi o elargizioni. Sin da subito ci siamo dati da fare, aggiungendo al nostro lavoro di contadino anche quello di informatore Dopo aver consultato tecnici ed esperti abbiamo fatto squadra e abbiamo redatto svariati comunicati stampa.. distribuito migliaia di volantini informativi
Per far sapere ai tanti piccoli coltivatori e agli auto produttori cosa ha causato la devastazione di questo 2012 e gli accorgimenti che è vitale prendere.
La causa principale di tutto ciò è legata a un virus.. il mosaico comune del fagiolo che sta minacciando non solo il lavoro di quest’annata ma anche il futuro di queste coltivazioni
Il virus si propaga da un anno all’altro attraverso la semente infettata (e diffuso dall’azione degli afidi..numerosissimi quest’anno), il più delle volte raccolta inconsapevolmente dai coltivatori da piante ammalate che non hanno saputo riconoscere come tali. Infatti, spesso il seme non manifesta anomalie rispetto alle caratteristiche ritenute normali ed è questo che inganna quei coltivatori che selezionano la semente da usare l’anno che verrà solo considerando le caratteristiche estetiche del seme sgranato e non anche lo stato di salute della pianta-madre.
DIVENTA PERTANTO INDISPENSABILE SELEZIONARE LA SEMENTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DA PIANTE SANE E CIO’ VA OVVIAMENTE FATTO IN CAMPO
..OLTRE OVVIAMENTE A SEGUIRE LE BUONE PRATICHE DI COLTIVAZIONE (rotazione, ripristino della sostanza organica, consociazioni, biodiversità coltivata ecc..)
Per informazioni più dettagliate consultare il blog del Gruppo Coltivare Condividendo
Temiamo che questa epidemia stia mettendo a rischio molte delle oltre 30 varietà di fagioli che abbiamo censito e classificato (come sementi antiche e locali) della provincia di Belluno. Varietà alle quali teniamo molto, non solo per una questione puramente di reddito ma anche perchè da sempre promuoviamo, e tuteliamo la biodiversità coltivata. Che si accompagna a tecniche di coltivazione biologiche, alla tutela del paesaggio, del territorio, dell’ambiente. Legando in maniera vincente l’ agricoltura locale col turismo sostenibile, la filiera corta e l’ aumento di consapevolezza, nei nostri concittadini dell’enorme importanza che ha tutto cio’ per il futuro della nostra Terra.
Come detto noi amiamo il lavoro che facciamo e la nostra Terra. Questa “virosi” ci ha insegnato molto non solo in ambito agronomico e di coltivazione Una virosi che ci sta anche facendo capire chi ci è vicino per davvero e chi invece ci usa come una bella “cartolina” (dei bravi contadini di montagna presidio e tutela del territorio) da esibire in certo occasioni.. ma di cui poi ci si dimentica in fretta
Siamo consapevoli e determinati a proseguire in questo cammino intrapreso di collaborazione sul territorio, auto prodotto e auto finanziato teso a informare e sensibilizzare (soprattutto i nostri concittadini)
Ma non possiamo non auspicare un aiuto e un sostegno da parte in primis dei bellunesi tutti.. ma anche dei media (regionali e nazionali) In attesa che..
.. chi è preposto a rappresentarci abbia la decenza di interessarsi della questione…
Per contatti, informazioni e magari due righe di solidarietà:
Associazione Dolomiti bio – info@dolomitibio.it
Con l’appoggio di:
Gruppo Coltivare Condividendo
www.coltivarcondividendo.blogspot.com