“Con le sue performance a base di piccioni colorati artificialmente, lo svizzero Charrière si inserisce nella lista dei sedicenti artisti che non trovano di meglio che usare pesci, gatti, cani, uccelli o altri animali per dar vita alle loro creazioni. Cosa ci sia di Arte in queste cose, è tutto da vedere!”
Lo affermano in una nota gli attivisti dell’Associazione 100% animalisti che la sera del 29 agosto hanno affisso all’ingresso dei padiglioni della Biennale, a Venezia, uno striscione con riferimenti alla vergogna dello scorso anno e contro l’ultima oscenità di Charriere “lo svizzero”.
“Ma Charrière, pur non arrivando agli abomini di Nitsch o Cattelan – prosegue la nota – , mostra, al di là degli alibi che si inventa, la più bieca mentalità di sfruttamento e disprezzo verso gli altri esseri viventi. Gli Animali non esistono per le masturbazioni intellettuali e il desiderio di apparire di pseudo artisti. Gli Animali hanno diritto al rispetto e alla dignità. E poi, chi lo dice che il colorante usato a Venezia e a Copenaghen sia veramente innocuo?
E il trauma dei Piccioni che saranno rifiutati dai loro simili, perché troppo diversi, non è forse maltrattamento?
Che diritto ha questo personaggio di intervenire pesantemente sulla vita altrui?
Se si vuole sensibilizzare l’opinione a favore dei piccioni – cocnlude la nota degli animalisti – ci sono ben altri modi. Per esempio, sfidare il divieto di nutrirli portando loro da mangiare, come hanno fatto per ben tredici volte i militanti di Centopercentoanimalisti.
La “trovata” di Charrière va solo a danno dei Piccioni, e si configura, a nostro parere, come reato”.